Rapallo. Un’ora per portare un bambino in ambulanza da Rapallo all’ospedale Gaslini di Genova. La denuncia è arrivata questa mattina sul tavolo del sindaco Carlo Bagnasco da un’autista della Croce Bianca. Ed è la goccia che fa traboccare il vaso nella guerra della Liguria contro Autostrade e ministero dei trasporti per l’emergenza che si è venuta a creare dopo la fine del lockdown che avrebbe dovuto sancire l’inizio della ripresa.
“Il piano di manutenzione e di chiusure attuato da Autostrade crea enormi difficoltà anche alle ambulanze che devono raggiungere i nostri ospedali. Sono molto preoccupato per questa situazione: a causa delle code molto spesso i mezzi di soccorso sono costretti a deviare sulla viabilità ordinaria, e anche quando percorrono l’autostrada, non potendo superare le autovetture nei tratti a corsia unica, finiscono per perdere tempo prezioso per arrivare a destinazione”, spiega Bagnasco in una nota.
Stamattina è successo che il casello di Rapallo fosse chiuso per lavori (e lo sarà anche domani), e così le ambulanze sono state costrette a percorrere la viabilità ordinaria. Una situazione sempre più grave che ha spinto la Croce Bianca e altre 17 tra sezioni della Croce Rossa e pubbliche assistenze del Tigullio ad avviare un’azione legale. “Abbiamo dato mandato allo studio legale Damonte di Genova di presentare un esposto alla procura della Repubblica sulla gravissima situazione di viabilità, in particolare autostradale”, spiegano.
“I sensi unici alternati su unica carreggiata impediscono alle ambulanze di farsi largo anche con la sirena e costringono pazienti anche in gravi condizioni a rimanere bloccati nel traffico. Ambulanze ed automediche impegnate in estenuanti code provocano indisponibilità sul territorio di detti importantissimi presidi di soccorso – spiegano i volontari coordinati da Fabio Mustorgi, presidente della Croce Bianca di Rapallo -. La prima preoccupazione va verso i pazienti, sia per l’emergenza che per coloro che sono costretti a continue terapie come sono ad esempio le dialisi o i pazienti oncologici, dobbiamo anche considerare le condizioni di grave stress nelle quali operano i nostri autisti, spesso mortificati dall’impossibilità di svolgere in modo opportuno il servizio di emergenza”.
Una situazione che ha “precise responsabilità – dicono le pubbliche assistenze -. Pare impossibile che nessuno abbia agito per tempo garantendo le necessarie manutenzioni e ci si trovi ora in una rete autostradale che di fatto è tutta un cantiere, a volte evidentemente presidiata da operai, a volte senza neppure quelli. Su tutto ciò si chiede alla magistratura e al ministero dei Trasporti di intervenire con la massima urgenza e si chiede al presidente della Regione Toti, che già ha più volte denunciato questa grave situazione, di considerare ciò che provoca a danno dell’efficienza del soccorso”
“Una situazione grave, pericolosa e ormai non più sostenibile che si sta verificando lungo la rete autostradale ligure. Quanto sta accadendo è pazzesco e non più tollerabile“, attacca Bagnasco. “Non prendere la questione in considerazione è folle e chiedo, per l’ennesima volta, che Aspi ponga quanto prima rimedio a questa situazione vergognosa che ci sta mettendo in ginocchio”.
Foto Stefano Mordeglia – Comitato Autostrade Chiare