Campo Ligure. Circa 1.400 persone da evacuare, chiusura totale di tutti gli assi stradali e ferroviari, ospedali da campo e aree attrezzate per accogliere anziani e persone fragili e valle Stura che resterà tagliata in due per buona parte della giornata.
Campo Ligure si prepara a una domenica di fuoco per la maxi operazione di disinnesco dell’ordigno bellico trovato lo scorso 15 giugno nell’alveo dello Stura vicino a un pilone del ponte ferroviario.
Le operazioni prenderanno il via alle 6 del mattino quando gli abitanti della zona rossa, 660 metri di raggio dal punto dove si trova la bomba inesplosa, dovranno iniziare ad abbandonare le loro case. Si tratta di circa 1.400 persone, tra cui una cinquantina di ospiti della rsa e della residenza protetta per anziani. Le operazioni saranno coordinate da protezione civile, forze dell’ordine e croce rossa. Ultima chiamata alle 9.30, poi mezz’ora per verificare che tutta l’area a rischio sia stata sgomberata e alle 10 avrà inizio la bonifica. Che, da quanto si apprende, non finirà prima delle 17.
A preoccupare è soprattutto l’aspetto della mobilità. A partire dalle 6.00 saranno chiusi sulla A26 i tratti compresi tra la diramazione Predosa-Bettole e Masone verso Genova e tra l’allacciamento con la A10 e Ovada verso Alessandria. La riapertura è prevista solo nel tardo pomeriggio e questo potrebbe avere conseguenze molto impattanti sul rientro dei turisti dal mare, con una situazione già drammatica per le numerose chiusure previste (leggi qui). Il traffico sarà deviato tutto sulla A6 e sulla A7. [abbiamo dovuto aggiornare questi dettagli rispetto alla prima versione dell’articolo perché fonti ufficiali ci avevano fornito comunicazioni discordanti]
I treni si fermeranno dalle 9 alle 17 (saranno istituiti servizi bus sostitutivi Genova-Ovada-Acqui Terme lungo l’autostrada A7 con navetta Rossiglione-Ovada e coincidenza, qui tutti gli orari nel dettaglio). Stop al traffico sia sulla provinciale del Turchino sia sulla provinciale 165/69 delle Capanne di Marcarolo dalle 8, mentre già dalle 7 sarà sospesa la circolazione su tutte le strade comunali.
Gli artificieri del 32esimo reggimento genio guastatori dell’esercito dovranno neutralizzare le due spolette, poi taglieranno a pezzi l’ordigno. Una procedura definita “a rischio moderato”, visto che le possibilità di un’esplosione accidentale sono ritenute molto basse.
La bomba verrà poi trasportata in una cava in Val Varenna, nell’entroterra di Pegli, ma non verrà fatta brillare dopo l’allarme dei comitati spaventati per la fragilità del terreno. In pratica si tratterà di bruciarla anziché farla esplodere, ma l’operazione richiederà preparativi più lunghi a Campo Ligure, motivo per cui la zona rossa rimarrà off limits per più tempo rispetto a quanto previsto. Dalle 7 alle 21 sarà chiuso l’accesso alla valle per i non residenti, dalle 14 per i residenti, fino a Carpenara.
Gli ultimi dettagli sono stati concordati oggi in una riunione con il prefetto di Genova (qui il piano completo sul sito del Comune), tutti i rappresentanti del centro coordinamento soccorsi e il sindaco Gianni Oliveri. “È tutto pronto, non ci aspettiamo grandi disagi. Quasi tutte le persone evacuate troveranno in autonomia una sistemazione per la giornata, molti hanno deciso che andranno a fare una scampagnata”, riferisce il primo cittadino.
Il Comune ha predisposto due punti di raccolta, uno in piazzale Marconi nei pressi della stazione ferroviaria e uno in piazza San Sebastiano. Entrambi saranno serviti con pullman messi a disposizione dall’Atp per il trasferimento verso Masone e Rossiglione. Nell’area ex Ferriera di Rossiglione è stata allestita un’area con 40 posti letto e un ospedale da campo, alla Pro Loco di Masone potranno stare altre 60 persone non allettate, mentre nell’area ex Cerusa è stato predisposto un parcheggio da 100 posti auto. Nella zona gialla (raggio 1.820 metri) dovranno stare tutti chiusi in casa con finestre chiuse e tapparelle abbassate.
In tutto saranno impiegati circa 70 uomini tra volontari e membri delle forze dell’ordine. Per prevenire lo sciacallaggio nelle abitazioni ci saranno anche quattro droni a sorvegliare dall’alto. La riapertura scatterà solo al termine delle operazioni e gli abitanti saranno avvertiti via cellulare e social network.