Genova. Doveva essere una bella notizia, ma è diventato un nuovo motivo si scontro e rammarico. Stiamo parlando della aiuole della Foce, via Brigate Partigiane per l’esattezza, che in questi giorni hanno visto ultimato l’allestimento floreale da parte dei giardinieri di Aster.
Una bella notizia, se non fosse che buona parte dello spettacolo dei fiori non risulta essere facilmente fruibile e ammirabile a causa delle auto parcheggiate a bordo dell’aiuole stesse. La discussione sta animando da qualche ora il gruppo facebook “Genova contro il degrado”, per il quale il ripristino di queste aree versi è stato uno dei principali temi e oggetti di discussione e tenace battaglia culturale e urbanistica.
Ora che i lavoro è quasi alla fine, però, sono saltati fuori i problemi: la struttura odierna, che si è rifatta al disegno originario degli anni Settanta dell’architetto Daneri, non ha potuto ripristinare il vecchio allestimento, per subentrate modifiche ed esigenze strutturali della viabilità, e quindi l’effetto atteso in realtà è molto meno di impatto rispetto a quanto ci si poteva aspettare.
Il problema principale è la sua fruibilità, decisamente ridotta: al contrario del disegno originario le aiuole sono circondate, alcuni scrivono assediate, dalle auto in sosta, che di fatto impediscono di vedere fiori e prato ai passanti. “Ci vuole l’elicottero”, scrive qualcuno, “Non si potevano togliere i parcheggi e far passare la ciclabile al loro posto? Ne avremmo guadagnato tutti in bellezza e stress da traffico”, commenta una ragazza sul gruppo “Genova contro il degrado”.
Menzione a parte per la zona più a sud del viale dove si trova la famosa statua del marinaio, abbellita da tanti agapanthus in fiore che si affaccia sulla rotonda e rimane decisamente fruibile e di ottimo impatto. Insomma, quello che è stato indicato come un ritorno alla meraviglia del passato sembra essere vero solo a metà, con un adattamento pensato per non stravolgere un disegno urbano che però forse non risponde più alle esigenze della città di oggi e del suo futuro.
(Foto di Aster e Ilaria Boz, dal gruppo facebook “Genova contro il degrado”)