Attacco

Visite nelle Rsa, Gianni Pastorino: “Non esistono indicazioni precise, Viale non sa quello che dice”

Si infiamma lo scontro politico sulla gestione dell'emergenza regionale per le Rsa

gianni pastorino

Genova. “Non possiamo far altro che evidenziare per l’ennesima volta le dichiarazioni inappropriate rilasciate a mezzo stampa dall’Assessore Viale”. Così inzia il comunicato stampa di Gianni Pastorino, che torna all’attacco della gestione sanitaria dell’emergenza di Regione Liguria.

Il tutto nasce dalle dichiarazioni dell’assessore Viale dei giorni scorsi, dove si affermava
che le visite nelle Rsa erano ancora vietate: «Sono scelte dolorose e ne siamo consapevoli – spiegava l’assessore – anche altre regioni si stanno muovendo in questo senso perché bisogna avere presente che la situazione resta complessa. […] Alcune case di riposo sul territorio nazionale stanno permettendo le visite, perché la normativa attribuisce la responsabilità della scelta ai direttori delle singole strutture, ma noi crediamo che non sia ancora il momento”.

«Non si capisce a quali scelte l’Assessore faccia riferimento – dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino – soprattutto considerato che le indicazioni date alle case di riposo e alle RSA rimangono esattamente quelle della Deliberazione 185/2020 del Commissario Straordinario Locatelli quale a sua volta cita il DPCM, dove si afferma chiaramente che è la direzione sanitaria a stabilire la possibilità o meno di effettuare le visite da parte dei parenti».

«Quando e come Regione Liguria o A.Li.Sa hanno deliberato e comunicato alle residenze per anziani la chiusura totale alle visite parentali? Ad oggi, nonostante voci discordanti, non esistono documenti dell’autorità sanitaria competente che forniscano indicazioni precise per effettuare delle visite in assoluta sicurezza».

«A riprova di quanto affermiamo – continua Pastorino – è sufficiente leggere l’ultima deliberazione di A.Li.Sa. n° 185/2020 che alla pagina 4 tratta l’argomento in questione specificando che “sarà possibile prevedere l’accesso di parenti/familiari nelle strutture per adulti, che sarà quindi disposto con specifici successivi provvedimenti”.

Perciò a livello normativo non è sostanzialmente cambiato nulla rispetto al D.P.C.M. del 17/04/2020 che rientrava ancora nella Fase1 in cui si faceva riferimento alla discrezionalità del direttore sanitario della singola struttura – conclude Pastorino, Vice Presidente della Commissione sanità – ma sappiamo che alcuni parenti, interpellando A.Li.Sa, hanno compreso che la responsabilità di aprire alle visite sono a carico delle direzioni: come dire, “per noi va bene, sono le RSA al limite che vi impediscono di vedere i congiunti”».

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