Ronco Scrivia. Il Vallescrivia, reduce dall’ottimo quarto posto nel girone B, nella stagione 2020/2021 sarà nuovamente al via nel campionato di Promozione.
La società arancionera ha diffuso un’intervista al presidente Mirco Cirri, nel quale parla della prossima annata sportiva.
Finalmente si riparte. Siete pronti?
“Proprio quello è il problema: se si riparte, come si riparte? Una ripartenza all’insegna dell’austerità a causa dell’emergenza Covid che c’è stata”.
Il Vallescrivia non si è fermato. Quali obiettivi ha per famiglie, ragazzi e per la sua struttura?
“Il primo obiettivo è proprio quello di andare incontro alle esigente economiche delle famiglie. Per i ragazzi, riportarli alla normalità, quella che questo Covid gli ha tolto. Per quanto riguarda la struttura, aprirsi a nuovi soggetti, essere una società sempre più aperta e non una società chiusa. Coinvolgere sempre più persone sul progetto e sempre più territorio: noi ci chiamiamo Vallescrivia perché non vorremmo essere identificati solo come una società che è collocata a Ronco ma è collocata in valle”.
La Federazione vi ha dato un sostegno economico, soprattutto per il settore giovanile?
“È uscito un articolo stamattina nel quale si parla di sconti sulle iscrizioni e sui tesseramenti, per far ripartire un movimento dilettantistico che è mosso da passione. Ripartire da zero vuol dire veramente costo zero per tutti: costo zero per le famiglie, costo zero per le società; di conseguenza zero introiti per la Federazione per una stagione, ma questo a favore di far ripartire un movimento che ne ha bisogno”.
Ha fiducia nella Federazione?
“Io ho sempre fiducia. La fiducia è sempre l’ultima a morire”.
Passione in qualità di presidente?
“Passione 100%. Chiaramente ci sono stati dei momenti di sconforto in questo periodo di emergenza, che però penso abbia preso tutti. Il coraggio per ripartire è una delle cose che non mi è mai mancata; l’ho sempre avuto e sicuramente lo avrò in questa occasione. Per ripartire ci aspettiamo che uscirà un protocollo che sia praticabile”.
In questo periodo di black out, qual è stato il lavoro dietro le quinte?
“Tutti quelli che militano nella società hanno portato avanti tutte le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria ed hanno cercato di mantenere i rapporti con le famiglie per cercare che questo filo conduttore società-famiglie non si interrompesse”.
Il Vallescrivia ha già due squadre femminili. L’obiettivo sarà quello di aumentare questo serbatoio?
“Quello è l’obiettivo. Potrebbe essere un movimento che sarà nuova linfa e nuova benzina per il motore del calcio dilettantistico”.
Crede ancora nella fusione di vallata?
“Nella fusione ci ho sempre creduto”.
Il Vallescrivia ha detto che vuol raccogliere tutte le valli.
“Il mio sogno è quello che anche il Busalla possa un giorno essere parte integrante di questo progetto”.
Ci sono novità per quanto riguarda la rosa della prima squadra?
“In ottica Vallescrivia del futuro come prima squadra, sarà sicuramente ringiovanito. I giovani potrebbero essere veramente il segnale della ripartenza per portare avanti il progetto che la stagione passata col Covid si è interrotto”.
Un abbraccio ai suoi tigrotti?
“Non vedo l’ora di abbracciarli tutti anche perché, poverini, specialmente i più piccoli che saranno attaccati da due mesi alla Play non vedano l’ora di ritornare a correre sui campi di calcio. Un abbraccio grandissimo a tutti quanti. Volevo cogliere quest’occasione per ringraziare un nostro dirigente fondatore che ha lasciato il Vallescrivia non per dissenso ma soltanto perché raggiunta l’età della pensione ha deciso di dedicarsi ad altre cose che magari gli dessero stimoli nuovi, Ennio Molon, per tutto quello che ha fatto perché è anche grazie a lui che il Vallescrivia è partito ed è arrivato qui. Ha fatto veramente delle cose importanti per il Vallescrivia fino a quando è stato qui”.