Genova. Una radio, una ciclo-officina, un infopoint turistico. Sono solo alcune delle nuove attività che troveranno spazio nei primi immobili confiscati alla criminalità organizzata nel centro storico. La vicenda è quella dei 96 immobili della famiglia Canfarotta, confiscati definitivamente nel 2014. Dopo anni di attesa e di lungaggini burocratiche il Comune ha lanciato, nel 2019, il bando per l’assegnazione in concessione d’uso gratuito ai fini sociali, e dopo la pubblicazione della graduatoria, finalmente, è stata firmata la concessione per 6 anni. Ecco a chi e per fare che cosa.
Tra i vincitori del bando il Circolo Amici della Bicicletta di Genova, che ha già una sede in via Caffa, ma che in vico Fregoso 24r realizzerà una ciclo-officina. L’associazione era risultata vincitrice di due beni, ma ha rinunciato a un immobile.
Disorderdrama, associazione culturale che per anni ha curato gli spettacoli del teatro Altrove, avrà un locale in via Pré 13/2 dove potrà portare avanti uno dei suoi progetti, la radio web Radio Gazzarra, nell’ambito di un più ampio progetto di comunicazione sui temi delle mafie oltre che della promozione di eventi cittadini.
In via Canneto il lungo 97r arriva la Gigi Ghirotti, con un infopoint dell’associazione e uno spazio per la raccolta fondi mentre in vico Rosa 18r, alla Maddalena, un locale a uso dell’associazione Semi Foresti, che si occupa di corsi di lingua italiana ai migranti e di altri progetti di integrazione. Il locale diventerà un magazzino di materiali per fiere di beneficienza e per il deposito strumenti e apparecchiature mediche da inviare in Africa.
Spazio concesso per sei anni anche a Domus Cultura, capogruppo di rete per il progetto di iniziative volte a favorire lo sviluppo economico e la valorizzazione del patrimonio artistico e storico cittadino (avrà uno spazio in piazza Embriaci 4/5b), e a PréNottando, associazione che – in via Pré 183r – organizzerà uno spazio per la divulgazione delle nuove realtà turistiche (bed & breakfast, negozi, ristoranti e locali) aperti nella zona di Pré.
I criteri di assegnazione degli immobili confiscati alla mafia erano basati sulla qualità del progetto di riuso per finalità di utilità sociale e sulla qualità del progetto di recupero e riqualificazione di ogni singolo bene, nonché sulla idoneità della struttura organizzata e sull’esperienza dei soggetti richiedenti. Per il Comune un’operazione a costo zero visto che saranno le associazioni a mettere in sicurezza e a ristrutturare gli spazi.