Genova. Non riescono a farsi una ragione dei continui dinieghi ricevuti dal Comune di Genova le donne di Tf, toponomastica femminile, un’associazione creata da un’insegnante in pensione per aumentare il numero delle piazze e vie dedicate alle donne (oggi, in Italia, solo il 7,5% delle totali).
Nel 2019 avevano già avanzato una richiesta alla commissione toponomastica per chiedere che uno slargo tra via Ravecca e vico Tre re Magi venisse intitolato a Fernanda Pivano, una tra le più importanti animatrici culturali del 900. Nata a Genova e a Genova sepolta, fu un punto di riferimento per Fabrizio De André e tanti altri artisti della nostra città. Il diniego da parte dell’amministrazione locale era legato al regolamento toponomastico che non favorisce i nomi di vie che di discostino dal territorio (per esempio, in un quartiere con vie dedicate a eroi risorgimentali non si darà l’ok all’intitolazione a un poeta contemporaneo).
Nel 2020, Tf ci ha riprovato, spostando di qualche metro la “piazza” ideale – zona giardini Luzzati – dove convivono intitolazioni medievali ma anche estremamente recenti. “È una vergogna, perché non c’e’ onesta’ intellettuale”, denuncia all’agenzia di stampa Dire la presidente dell’associazione, Maria Pia Ercolini.
“Fabrizio De André e Don Gallo hanno uno spazio dedicato nel centro storico – ricorda Ercolini – Fernanda Pivano è molto legata a entrambi i personaggi quindi vorremmo che fosse inserita in uno spazio analogo, che abbiamo cercato a partire dal regolamento. Il primo che avevamo trovato rispondeva a tutti i criteri- racconta- ma l’amministrazione ci ha risposto che non era adatto. Ne abbiamo trovato un altro, ma ci hanno negato anche questo dicendo che sul territorio del centro-est di Genova vogliono solo personaggi che in quello spazio hanno operato” .
Il Comune ha proposto all’associazione un’alternativa, di optare per una strada in periferia: “Assolutamente no – conclude la presidente di Tf – continueremo a battagliare su questo, perché l’obiettivo non è tanto avere la strada quanto portare alla ribalta questi problemi, far discutere l’opinione pubblica di queste cose”. Nelle settimane passate un altro diniego toponomastico aveva fatto discutere, quello per uno spazio pubblico dedicato al poeta genovese Edoardo Sanguineti. In quel caso il municipio Centro est aveva sostenuto che Sanguineti non fosse “davvero” legato al centro storico, quando in realtà insegnò a lungo alla facoltà di Lettere.
Chi era Fernanda Pivano. Nata a Genova il 18 luglio 1917 e morta nel 2009 è stata una traduttrice, scrittrice, giornalista e critica musicale italiana. Al ginnasio fu compagna di scuola di Primo Levi ed ebbe come supplente di italiano Cesare Pavese. Questo per capire come il suo mondo fu permeato dalla cultura del tempo sin dall’inizio. Bilingue, fu colei che traducendo clandestinamente gli autori della Beat Generation, ma fu legata alla letteratura statunitense fino a nomi più recenti come Erica Jong e Bret Easton Ellis.
Nel corso della sua attività si è anche occupata di musica, scrivendo nel 1966 il primo articolo giornalistico su Bob Dylan. Memorabile la collaborazione inoltre con Fabrizio De André, che prese spunto per il suo album e testi “Non al denaro, non all’amore né al cielo” dalle traduzioni di Spoon River della Pivano che realizzò anche l’intervista al cantautore pubblicata sul retro di copertina. I funerali di Nanda si svolsero il 21 agosto 2009 nella stessa Basilica di Carignano a Genova, dove erano stati celebrati dieci anni prima i funerali di Faber.