Genova. Molassana alta, Sant’Eusebio, quartieri collinari della Valpolcevera ma anche Quezzi, Borgoratti, Apparizione. Sono molte le segnalazioni arrivate dai cittadini sull’arrivo tardivo in cassetta della posta della lettera con l’avviso di pagamento dell’acconto della Tari. La prima rata (o la rata unica, per chi preferisce) dell’imposta comunale sui rifiuti, per le utenze domestiche, scade oggi, martedì 30 giugno.
Ed è oggi, martedì 30 giugno, che la lettera, non certo anelata, è arrivata a destinazione. Quasi impossibile, soprattutto per chi magari non abbia dimestichezza con i pagamenti on line (la Tari si può pagare con pc o smartphone utilizzando i moduli F24 semplificati), versare la prima rata entro i tempi stabiliti.
Un disagio, certo, ma quel che fanno sapere dal Comune è che oltre “la beffa” – almeno – non ci sarà il danno. L’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi conferma: “C’è stato un problema di postalizzazione da parte dell’azienda che supporta il Comune nella distribuzione, azienda alla quale peraltro applicheremo delle penali”.
Quel che più importa ai cittadini, però, è che “Non ci sarà alcun tipo di conseguenza né in termini delle sanzioni e né in termini di interessi per chi pagherà in ritardo”.
In realtà, questo trattamento non riguarderà solo chi ha ricevuto la lettera della Tari in ritardo. “Si tratta di qualcosa che avremmo fatto a prescindere – sottolinea Piciocchi – avevamo già preso la decisione, vista la situazione di emergenza dovuta al Covid, che chi è in difficoltà e non riesce a pagare non avrà sanzioni né interessi e avrà la possibilità di rateizzare il pagamento nella misura massima di 36 mesi”.