Genova. Ancora un allungamento dei tempi per lo scolmatore del rio Chiappeto-Vernazza, opera necessaria per mettere in sicurezza la parte alta di Sturla devastata dalle alluvioni nel 2011 e nel 2014. L’obiettivo è “addivenire all’apertura dei cantieri nell’ultimo trimestre del 2020“, ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi a un’interrogazione presentata dal gruppo della Lega a Tursi.
“Attualmente è in fase di verifica il progetto esecutivo del primo stralcio delle opere per la realizzazione dello scolmatore del rio Chiappeto e per l’adeguamento idraulico del torrente Sturla nel tratto compreso tra il viadotto di corso Europa e il ponte di via delle Casette – ha riferito l’assessore -. La fase di verifica dovrebbe concludersi entro la prima metà del di questo mese di giugno. Poiché nel frattempo i civici uffici hanno concluso le procedure di immissione in possesso delle aree private interferite dai lavori, non appena sarà completata la fase di verifica del progetto esecutivo si procederà con l’indizione della gara di appalto”.
Dunque ancora una tegola su un’opera attesa da anni per cui il quartiere l’anno scorso era sceso in piazza chiedendo risposte certe. Lo scorso ottobre fu proprio Piciocchi in consiglio comunale ad annunciare l’inizio dei lavori nella primavera del 2020, trascorsa senza sostanziali novità. E visto che il cantiere durerà circa due anni e mezzo la fine dei lavori slitta ormai al 2023, lasciando almeno altre tre stagioni di paura agli abitanti di via Pontetti che nel 2011 si videro letteralmente esplodere il rio sotto i piedi.
L’opera consiste in una galleria di circa 700 metri che all’altezza di corso Europa capterà il rio, che nasce sulle alture di San Martino, e lo porterà direttamente nello Sturla. Il torrente a sua volta verrà adeguato con nuovi argini e una maggiore ampiezza dell’alveo. I lavori sono tutti finanziati, 15 milioni di euro stanziati dal governo Renzi.