Genova. “Presidente, chiedo di sospendere e rinviare la mozione che ho presentato”. Lo hanno dichiarato, con una mozione d’ordine, Paolo Putti (Chiamami Genova) e Cristina Lodi e Claudio Villa (Pd). Non un caso ma una forma di protesta unitaria per chiedere che il consiglio comunale torni “luogo di confronto e votazione”. Nella seconda seduta consecutiva in cui non vengono portate in discussione e votazione delibere l’opposizione ha deciso di protestare ritirando mozioni e interpellanze e garantendo la presenza ma senza partecipare alle votazioni.
La protesta è stata spiegata in comunicato firmato da tutti i gruppi di minoranza (Chiamami Genova, Italia Viva, Lista Crivello, gruppo Misto, Movimento 5 Stelle e Pd). “Troppe volte i lavori sono funzionali all’interesse della maggioranza e della Giunta, piuttosto che a quelli della città: tutto ciò che viene proposto dalla minoranza, eletta anch’essa dai genovesi, viene infatti respinto” si legge nella nota.
“Si calendarizzano pratiche con la procedura d’urgenza ma tali non sono – continua l’opposizione – mentre quelle fondamentali non sono mai state approfondite e discusse nella sala rossa di Tursi, luogo dove in più di una circostanza si è assistito ad atteggiamenti sofferenti da parte del sindaco Bucci, che vive come un fastidio e una perdita di tempo il confronto con i consiglieri comunali”.
Minoranza critica anche sulle commissioni consiliari: “improvvisate e programmate per non disturbare il lavoro della maggioranza”. I gruppi concludono: “Il consiglio comunale non può e non deve essere l’arena politica del centrodestra, ma un luogo dove si portano atti amministrativi per il bene della città”.
La replica del presidente del consiglio Alessio Piana. “Apprendo con stupore le accuse che mi sono rivolte, a mezzo stampa, dai gruppi di minoranza del consiglio comunale. Accuse irricevibili e infondate visto che, in questi 3 anni di mandato, ho sempre garantito la mia terzietà e neutralità nel ruolo di Presidente del consiglio comunale. Nell’organizzazione dei lavori, ho sempre tenuto conto, come da regolamento, della rappresentanza di ogni gruppo che compone il consiglio e nella predisposizione degli ordini del giorno ho bilanciato la presenza di iniziative dei gruppi di maggioranza e di minoranza.Nel rispetto della dialettica politica e istituzionale, non mi sono mai sottratto al confronto e all’apertura alle richieste dei diversi gruppi sull’ordine dei lavori, nella sede più idonea cioè la conferenza dei capigruppo, che si è riunita anche questa mattina, prima della riunione del consiglio comunale, e in cui non mi è stata presentata alcuna istanza di contrarietà. Mi spiace che, per mera strumentalizzazione politica e sterile polemica fine a se stessa, venga meno il reciproco rispetto istituzionale che da parte mia non è mai mancato, nell’interesse del migliore svolgimento dei lavori consiliari, nell’interesse della città e dei cittadini che rappresentiamo”.
Intanto potrà tornare in aula il prossimo martedì, 16 giugno, il consiglio comunale di Genova dopo i mesi di svolgimento in modalità streaming a causa dell’emergenza Coronavirus. Lo ha annunciato proprio il presidente del consiglio in apertura della seduta di oggi. “Nel corso dell’ultima riunione dei capigruppo abbiamo condiviso una bozza di protocollo che venerdì sarà sottoposta anche alle rappresentanze sindacali e al comitato di sicurezza sul tema del Covid”, ha spiegato.
Si partirà con una “modalità mista”, ha detto Piana. Il consiglio potrà svolgersi in aula rossa e i partecipanti potranno essere presenti fisicamente, rispettando il regolamento definito nel protocollo (distanziamento, mascherine, igienizzazione e misurazione della temperatura) oppure seguire i lavori in videoconferenza, con la possibilità di intervenire e votare. Lo stesso varrà anche per le commissioni consiliari.