Sanità

Riapertura Cup, vertice Asl e Alisa: ancora due settimane d’attesa, orari e processi da definire

Solo a Genova circa 100 mila prenotazioni congelate a marzo da smaltire. Viale: "Operatori e pazienti dovranno abituarsi a sanificazioni, vestizioni e svestizioni"

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Genova. Ancora due settimane di attesa per la riapertura del sistema Cup, il centro unico di prenotazione della sanità pubblica, chiuso durante il periodo di emergenza Covid, a marzo, e rimasto attivo soltanto per le urgenze. La prima data utile per la riapertura, con tutte le cautele del caso, potrebbe essere il 22 giugno.

Stamani incontro tra le direzioni delle diverse Asl liguri con Alisa proprio per definire le modalità della ripartenza. Nei giorni scorsi i partiti di opposizione avevano stigmatizzato i ritardi in tal senso. Da Pd, M5s e Linea Condivisa si era sottolineato come l’assenza di una ripresa del Cup fosse indice di una scarsa capacità gestionale e come l’impossibilità di svolgere esami diagnostici in ambito pubblico avrebbe finito con il favorire, ancora una volta, i centri privati.

Certo, riorganizzare dall’oggi al domani un sistema che conta – solo su Genova – oltre 100 mila prenotazioni arretrate non poteva essere semplice. Specialmente per una rete ospedaliera e laboratoriale messa a durissima prova dal picco del periodo Covid. La stessa assessora alla Sanità Sonia Viale ha affermato: “Stiamo procedendo con lo smaltimento delle prenotazioni sospese e c’è grande aspettativa per quanto riguarda la possibilità di partire con quelle nuove – ha detto – c’è sicuramente un bisogno di salute pubblica ma vedo che anche le altre regioni stanno ripartendo con la stessa prudenza, la ripresa dovrà essere condivisa con gli operatori”.

Perché non si tratta solo di smaltire le prenotazioni già esistenti, ma di definire i processi e i percorsi per gestire l’attività di visite e laboratori in base ai protocolli anti-Covid. Pazienti e operatori dovranno avere a che fare con sanificazioni, vestizioni e svestizioni (come accade ad esempio nel caso delle visite ai parenti negli ospedali, dove possibile) e questo porta via più tempo rispetto al passato. Per questo anche gli orari necessari alle visite dovranno essere ricalibrati. “Il personale esce da un periodo di grande impegno – afferma Sonia Viale – e certamente non si sottrae al proprio ruolo ma è chiaro che ogni riapertura dovrà avere un percorso di condivisione”.

Sarà sicuramente necessaria tutta l’estate per recuperare le visite arretrate e iniziare a gestire quelle nuove. Alisa si prepara comunque a mettere in campo alcune misure extra come l’attivazione di numeri verdi, la possibilità di passare da una Asl e l’altra per ridurre i tempi di attesa, e il prolungamento degli orari di visite e laboratori.

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