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Regionali Liguria, Sansa vicinissimo alla candidatura tra dubbi e mal di pancia “ma l’alleanza è solida”

Pd e M5s in Liguria devono capire se il nome sarà sostenuto dalla base e spendibile in una campagna elettorale che si preannuncia breve, squattrinata e complicata dalla questione Covid

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Genova. “La base sarà pronta a fare campagna elettorale per lui?”, “Convinceremo i malpancisti?”, “Troveremo sponsor per la campagna elettorale?”, “Come sarà vissuto questo nome fuori Genova?”, “Chi sarà il vice?”, “Sarà in grado di guidare un governo o un’opposizione?”.

Sono alcune delle domande che si porranno questa mattina i componenti della segreteria del Pd ligure, una segreteria rinfrescata qualche mese fa e con dentro giovani, donne, comunicatori, e non solo genovesi, e che per questo potrebbe essere più aperta a dare il via libera al nome di Ferruccio Sansa come candidato unitario del fronte anti-Toti.

Una segreteria che riflette in parte le idee di Andrea Orlando, il vicesegretario del partito, spezzino, e che ieri sera a Roma, insieme al reggente nazionale del M5s Vito Crimi, tenendo sempre a galla il nome di Sansa, ha raddrizzato la barra dell’alleanza proprio mentre questa si stava spaccando sull’impossibilità di convergere su un unico nome. “L’alleanza è consolidata” è il messaggio che vari attori della riunione fiume di ieri hanno inviato a chi chiedeva informazioni, come se – appunto – fosse l’unico che messaggio “ufficiale” da dover inviare all’esterno.

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Il giornalista del Fatto Quotidiano è favorito – così è emerso dopo una notte di confronto tra esponenti locali di campo progressista e pentastellati e esponenti nazionali – ma non ancora incoronato. E se Ariel Dello Strologo (troppo dem) e Aristide Massardo (troppo eterodosso) sembrano essere fuori gioco, non è escluso che spunti un quarto nome.

Oggi sono previste due riunioni, una del Pd ma una anche del M5s (nonostante questa opzione sia quella “preferita” dai grillini) per capire se il nome di Sansa sarà accettabile, digeribile, sostenibile, spendibile in una campagna elettorale “assurda” – pochi mesi, pochi soldi a disposizione, poche piazze viste le restrizioni Covid – ma che proprio per questo ha necessità di iniziare.

Una campagna che, se Sansa dovesse essere il candidato rischia di infognarsi ancora prima di iniziare su temi spinosi come gronda, terzo valico, infrastrutture ma che, di contro, possiede già la rampa di lancio di 1500 persone (area civica, ambientalista, associazionismo e sinistra alternativa al Pd) che si sono dette pronte a un endorsement.

Inoltre Ferruccio Sansa, in queste settimane attraverso il blog Liguri Tutti, che cura insieme al giornalista di Repubblica Marco Preve, ha già iniziato a scaldare i motori con alcuni articoli sui numeri “scarsi” dell’economia in Liguria e su quello che viene descritto come un disastro della sanità pubblica, anche alla luce dell’emergenza Coronavirus. Due temi che, da oggi a settembre, potrebbero fare la differenza.

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