Genova. Da via Maragliano, la sede provinciale del Pd, assicurano con ottimismo che il lavoro sul “quarto nuovo nome” è in atto e presto si arriverà a una proposta da sottoporre agli alleati. Ma a sondare il terreno tra questi alleati, la sinistra di Campo progressista e il Movimento 5 Stelle, sembra ci sia ben poca disponibilità e fiducia nell’ipotesi di un’opzione alternativa, che finora non esiste, e la convinzione sembra essere ferma sul profilo di Ferruccio Sansa, giornalista del Fatto Quotidiano. Di questo si è parlato oggi in un incontro che iniziato come segreteria regionale Pd si è concluso come vertice aperto ad altri rappresentanti della compagine giallorossa.
Insomma, lo stallo è ancora totale. E se è vero che finora M5s e sinistra sono state alla finestra e non hanno imposto ultimatum al Pd – bloccati sulla questione Sansa da ormai due settimane – adesso iniziano decisamente a mordere il freno. La riunione di oggi è aggiornata a stretto, strettissimo giro, forse già questa domenica intorno all’ora di pranzo, perché – a questo punto – il fronte pro-Sansa vuole una risposta.
Parte di questo fronte – ovvero Sinistra Italiana, Linea Condivisa, Possibile, è Viva ed Europa Verde – oggi è sceso in piazza. Dopo mesi di chat su whatsapp, riunioni in streaming ed esegesi di notizie sui media, il senso della manifestazione lo ha spiegato Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in consiglio regionale: “Siamo qui per appropriarci di una piazza reale e non più virtuale, dopo troppi mesi di attesa, per ritrovare un luogo dove fare politica, dove aprire una discussione concreta tra noi su quale sia la proposta alternativa al centrodestra per la Liguria”.
Non era presente – “non è stato neanche invitato” ha precisato Pastorino – Ferruccio Sansa il cui nome resta quindi la prima scelta per i pentastellati e per i partiti presenti in piazza Durazzo questo pomeriggio. Un centinaio di persone, con mascherina per rispettare le norme sul distanziamento, si sono incontrate per chiedere alle forze della coalizione di decidere in fretta e di riportare la discussione su temi come sanità, scuole, ambiente, diritti.
Tra i presenti diversi esponenti e amministratori locali dei partiti, ma anche semplici cittadini e sostenitori del giornalista. Sebastiano Sciortino di Europa Verde che ha ribadito: “Ferruccio Sansa è la persona più rappresentativa per molti delusi di sinistra”, così come Carla Nattero, coordinatrice regionale di Sinistra Italiana: “Il Pd forse si è trovato in una situazione che non avevano previsto ma adesso deve prendere atto del fatto che unica candidatura possibile è quella di Sansa”.
Cosa succede ora? Insomma se non domani, nei prossimi giorni, si dovrà arrivare a scoprire le carte in tavola. Se il Pd riuscirà davvero a trovare un quarto nome alternativo, oltre a Sansa, Massardo e Dello Strologo, e a farsi dire sì a un’ipotetica candidatura da questo quarto nome alternativo, ci sarà ancora spazio e tempo (poco) per la discussione, altrimenti si profila lo scenario più temuto, quello della rottura dell’alleanza giallorossa. “Sarebbe meglio di no, ma…” si è limitato a commentare Sergio Cofferati, anche lui in piazza Durazzo con la sinistra.