Genova. Presidio questa mattina sotto alla Prefettura in concomitanza con l’incontro che il sindacato degli infermieri Nursing Up ha chiesto al prefetto di Genova. Sul tavolo una piattaforma con 10 richieste che verranno riproposte nella manifestazione che si svolgerà lunedì’ mattina in piazza De Ferrari sotto la sede della Regione.
“Non siamo eroi e chiediamo rispetto” dicono gli infermieri in piazza come spiega Enrico Boccone: “L’etichetta di ‘eroe” sembra un bonus una tantum, noi siamo professionisti e le competenze professionali dimostrate in questa pandemia le abbiamo sempre avute e ci saranno anche domani”. E a proposito del rispetto aggiunge: “Tante istituzioni ci ringraziano sui cartelloni ma il rispetto è un’altra cosa. Basta un esempio: lunedì alle 10.30 la Regione ha convocato le organizzazioni sindacali per discutere del bonus sapendo che saremo lì sotto a manifestare”.
Le dieci richieste che sono state consegnate stamattina al capo di Gabinetto della Prefettura di Genova “ruotano attorno al riconoscimento a 360 gradi della figura dell’infermiere – dice Boccone – Abbiamo dimostrato in questa fase emergenziale l’enorme alveo di competenze che sono proprie della figura infermieristica che ci sono sempre state anche prima di questa pandemia e crediamo di meritare un diverso riconoscimento sia per quanto riguarda i processi di tipo organizzativo sia per quanto riguarda l’aspetto economico”.
A proposti del riconoscimento economico gli infermieri chiedono “un’area autonoma di contrattazione prevista per le figure laureate iscritte a un ordine professionale, esattamente come siamo noi”.
Questi in dettaglio i nodi critici delle richieste:
1. La richiesta del riconoscimento, nel contratto, della peculiarità della competenza infermieristica, a fronte del fatto che la categoria rappresenta oltre il 41% delle forze del Servizio sanitario nazionale e oltre il 61% degli organici delle professioni sanitarie.
2. L’erogazione di una indennità infermieristica permanente che sia parte del trattamento economico fondamentale e non una “una tantum”. L’emergenza Covid-19 ha accentuato le profonde differenze rispetto alle altre professioni.
3. Risorse economiche per il contratto della sanità finalizzate e sufficienti per conferire un’indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti che assistono pazienti con un rischio infettivo.
4. Riconoscimento della malattia professionale e indennizzo in caso di infezione.
5. Aggiornamento immediato della programmazione degli accessi universitari: mancano 53mila infermieri.
6. Aggiornamento della normativa sull’accesso alla direzione delle aziende di servizi alla persona, dove l’emergenza ha dimostrato che non è possibile prescindere da una competenza sanitaria di tipo assistenziale a garanzia degli ospiti.
7. Possibilità di operare in intramoenia superando il vincolo di esclusività con le aziende.
8. Richiesta di requisiti paritari tra strutture pubbliche e private rispetto alla professione infermieristica.
9. Risorse per l’aggiornamento professionale e riduzione del debito orario settimanale per la frequentazione, come già avviene per i medici.
10. Adeguamento legislativo ed economico per il riconoscimento immediato delle differenti funzioni e professionalità infermieristiche (coordinamento, gestione, ecc..).