Genova. La metropolitana di Genova fa un altro passo verso il prolungamento in entrambe le direzioni, piazza Martinez in Valbisagno e via Canepari in Valpolcevera. È stato pubblicato online il bando integrato del Comune per la progettazione esecutiva e la realizzazione di entrambe le tratte.
L’importo dei lavori ammonta a circa 56 milioni di euro complessivi che diventeranno 63 milioni con le opere “opzionali” a San Fruttuoso (il collegamento pedonale al ponte di Terralba e il nuovo parcheggio di interscambio) da affidare all’aggiudicatario in un secondo momento.
La scadenza per presentare le offerte è fissata al 15 settembre. Da lì partirà la corsa contro il tempo per aprire i cantieri entro il 2020, che è l’obiettivo più volte dichiarato dall’assessore Matteo Campora. La progettazione richiederà due mesi, poi potranno partire i lavori che dovrebbero durare circa due anni sul fronte Valbisagno, cinque mesi in meno in Valpolcevera.
Il bando di gara non distingue tra lotti: chi vince si prende entrambi i prolungamenti. Una strategia che permetterà di partire subito coi lavori a Certosa in attesa di risolvere le criticità che gravano sulle aree di San Fruttuoso.
Sì, perché il cronoprogramma del progetto definitivo allegato alla documentazione del bando – quello consegnato da Rina e Metropolitane Milanesi, appena uscito dalla valutazione d’impatto ambientale che di fatto ne sancisce l’approvazione – riporta ancora il 2023 come data di inizio dei lavori, con entrata in esercizio della tratta Brignole-Martinez prevista nel 2026.

Uno slittamento pesante rispetto alle intenzioni di Tursi, legato alle incertezze sulle officine ferroviarie di piazza Giusti che Trenitalia dovrebbe dismettere e trasferire a Savona, ma senza aver mai indicato modi e tempi dell’operazione, peraltro fortemente osteggiata dai sindacati dei trasporti. Gli edifici destinati alla manutenzione dei treni si trovano molto vicini a quello che sarà il tracciato dei binari e comunque nel bel mezzo dell’area di cantiere, ragione per cui le operazioni non potranno entrare nel vivo finché l’area non verrà sgomberata dalle Ferrovie.
Entro l’anno, quindi, il Comune dovrà acquistare i terreni di Rfi tra piazza Giusti e via Tripoli, come prevede l’accordo di programma firmato nel maggio 2019 valido per due anni. Le stime fin qui effettuate parlano di circa 20 milioni di euro più altri 2 milioni per i capannoni da dismettere.
Poi però, definito il passaggio di proprietà, andrà affrontato tutto il tema della “valorizzazione immobiliare” prevista dal patto che vincola palazzo Tursi a cambiare la destinazione d’uso delle aree di Terralba. Ed è questa la parte che preoccupa gli abitanti, spaventati da possibili speculazioni immobiliari e grandi insediamenti commerciali su spazi che invece vorrebbero adibiti a uso pubblico.

A Certosa, invece, l’apprensione riguarda la sorte del condominio di via Ariosto 2. Proprio in quel punto dovrà passare il viadotto che, partendo dall’attuale tronchino di Brin, porterà i binari della metropolitana sul sedime della vecchia linea ferroviaria del Campasso fino a piazzale Palli.
Almeno una parte dei condomini subirà sicuramente un esproprio, ma nel progetto di Systra Sotecni, Italferr e Seteco si parla espressamente di demolizione. Il civico 4, poi, vedrà passare la nuova linea proprio davanti alle finestre. Anche in questo caso le trattative sugli indennizzi potrebbero dilatare i tempi rispetto alle previsioni.
Sarà comunque una lunga gestazione per due prolungamenti molto modesti in termini numerici: più o meno si tratta di 750 metri, sia da Brignole verso Martinez sia da Brin verso Canepari. Circa 18 milioni l’importo delle opere per portare i treni a San Fruttuoso, quasi il doppio (32 milioni) per raggiungere il cuore di Certosa. Cifre inversamente proporzionali alle stime di utenza dei progettisti che prevedono 27mila passeggeri al giorno sulla nuova tratta in bassa Valbisagno contro i 17mila che si aggiungeranno dalla Valpolcevera.
Per entrambi i prolungamenti sono già a disposizione 148 milioni finanziati dal Governo nel 2017, ma una buona parte dei fondi è servita e servirà ad acquistare treni di ultima generazione da usare sulla linea. Quelli nuovi già in servizio, tra l’altro, non possono viaggiare in composizione doppia proprio perché il tronchino di Brin non consente abbastanza spazio per la manovra, problema che verrà risolto prolungando il binario verso via Canepari.
Sull’altro lato, invece, è sempre avvolta dal mistero l’eventuale costruzione di una stazione ancora più a Levante: il Pums ne cita solo una col nome “Terralba“, mentre l’accordo sottoscritto da Comune e Ferrovie la menziona insieme a Martinez e contempla un possibile prolungamento in direzione San Martino. Al momento, però, le intenzioni di Tursi si fermano a piazza Martinez e il percorso per arrivarci sembra già abbastanza complicato.
leggi anche

Metropolitana, caccia ai soldi per Corvetto e torna l’idea del tunnel fino a via San Vincenzo

L’ambizioso progetto di ampliamento della metropolitana di Genova (secondo Maurizio Lastrico)

Metropolitana a San Fruttuoso, il prolungamento non si sblocca ma il Comune vuole partire nel 2020

Metropolitana a San Fruttuoso, il comitato alza la voce: “Basta sparate elettorali, ci dicano la verità”

Metropolitana a San Fruttuoso, l’assessore Campora smentisce il progetto: “Aprirà nel 2022”
