Genova. Hanno voltato le spalle al palazzo della Regione tenendo in mano cartelli e striscioni che chiedono “rispetto”.
Sono gli infermieri genovesi e liguri, scesi in piazza anche oggi, dopo il presidio di venerdì sotto la Prefettura, per chiedere un riconoscimento per la categoria “sia dal punto di vista organizzativo – spiega Enrico Boccone, responsabile regionale del sindacato Nursing Up- coinvolgendo gli infermieri in tutti i processi che riguardano l’organizzazione della sanità, sia dal punto di vista economico con un’area autonoma di contrattazione che prevista per le figure laureate iscritte a un ordine professionale, esattamente come siamo noi e che consenta aumenti strutturali per la categoria”.
Per quanto riguarda il bonus agli infermieri per l’impegno durante la pandemia, invece, la richiesta è che non sia un bonus a pioggia: “Visto che sappiamo che le risorse sono limitare – spiega ancora Boccone – chiediamo che vengano concentrate su chi è stato a contatto con pazienti covid e non vengano elargite a pioggia cercando di accontentare tutti, ma siano usate come parziale risarcimento per coloro che hanno dovuto modificare le proprie abitudini in casa per paura di infettare i propri famigliari”.
Le motivazioni della scelta di voltare le spalle al palazzo della Regione è scritta in uno degli tanti striscioni retti anche questi al contrario: “Avete voltato le spalle agli infermieri” si legge.
“Non diamo le spalle solo alla Regione ma alle istituzioni in generale – spiegano – perché al di là dell’etichetta di ‘eroi’ che ci hanno dato che a noi non piace, siamo dei professionisti e chiediamo di essere trattati come tali”.
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