Genova. Chiuso dal 2016 – sono già passati quattro anni da quando il mercato del pesce di piazza Cavour non ospita più i banchi e le aste – inutilizzato e dimenticato nonostante la sua peculiarità architettonica: insieme all’ex magistero di corso Montegrappa e il solo edificio espressionista a Genova e anche per questo vincolato dalla sovrintendenza.
Finalmente – visto che la prima gara era andata deserta, e visto che il progetto di collocare dentro l’ex mercato di piazza Cavour un centro per l’impiego della Regione è rimasto sulla carta – il Comune è riuscito a vendere la struttura. Il prezzo è sceso da 1 milione e 700 mila euro a 1 milione e 500 mila euro, ma soprattutto, tra una gara e l’altra, è caduto il vincolo per i partecipanti di presentare un progetto dettagliato per il recupero.
In passato si era parlato di varie ipotesi, da un museo delle auto d’epoca a uno spazio per il food (simile a quello poi realizzato al Mog in via XX Settembre), dalla moschea (vexata quaestio) agli hotel di lusso, palestre, ai parcheggi. Al momento l’acquirente, la società di investimenti immobiliari Pix Development (Roma), dovrà limitare ad attenersi al Puc, che per quell’edificio, prevede: “Residenza, strutture ricettive, servizi d’uso pubblico e servizi privati, uffici, connettivo urbano escluse sale gioco parcheggi, esercizi di vicinato e medie strutture di vendita“.

E’ questo punto che preoccupa il Pd a Genova. Il consigliere comunale Alessandro Terrile parla di “struttura svenduta” e del fatto che “con ogni probabilità l’edificio razionalista di piazza Cavour diventerà un supermercato, con buona pace delle dichiarazioni di principio della giunta a favore del piccolo commercio”.
“Non c’è da stupirsi – continua Terrile – in tre anni il Comune non ha dimostrato alcuna visione per il riuso dell’edificio storico in una zona centrale per la riqualificazione del fronte mare. L’ex Mercato è stato considerato solo un problema di cui disfarsi, possibilmente facendo un po’ di cassa”.
Dal Comune, però, fanno notare che in passato tra le poche richieste concrete arrivate per la struttura c’era stata una nota catena di supermercati discount (la Lidl) e la risposta dell’amministrazione era stata negativa. Più probabile che la Pix Development, che ha all’attivo diverse trasformazioni immobiliari soprattutto nel centro Italia, e vede un socio di maggioranza italiano affiancato da partner russi e americani, punti su una soluzione multifunzione, magari su una realtà che comprenda sia negozi, sia stanze d’albergo e residenze, sia uffici e spazi per il coworking, sia – è loro concesso – un supermercato di medie dimensioni, tenendo conto che nelle vicinanze l’unico competitor sarebbe Eataly, sempre al porto antico. Probabile che la società d’investimento, una volta attuato il progetto, lo ceda a un gestore.