Genova. C’è chi, sarcasticamente, la chiama la “nuova Euroflora gratis”. In realtà quello dello stato di creuze e marciapiedi invasi da parietaria, graminacee e altre erbacce sembra a tutti gli effetti essere diventato il nuovo fronte dell’opposizione tra municipi (quelli retti dal centrosinistra) e il Comune di Genova.
In queste ore consiglieri municipali e presidenti di municipi stanno condividendo sui social diverse immagini di mattonate ma anche piazze, aiuole e marciapiedi abbandonati al degrado, almeno dal punto di vista del verde. Eppure ad aprile il Comune era partito, nonostante il momento critico dell’emergenza Covid, con una prima attività di sfalcio. Evidentemente, qualcosa, non ha funzionato.
Due presidenti di municipio come Massimo Ferrante (Bassa Val Bisagno) e Federico Romeo (Valpolcevera), entrambi Pd, stanno provando a spiegare ai cittadini come funzioni l’attività di sfalcio.
“Non è mio stile fare lo scaricabarile, ma sono costretto a spiegare definitivamente che il taglio dell’erba sulle strade è di competenza del Comune di Genova e non dei municipi – scrive Federico Romeo – nel passato era Amiu a occuparsene, nel 2018 l’attuale giunta comunale ha deciso di togliere l’incarico ad Amiu per darlo ad Aster e da quest’anno invece lo ha appaltato ai privati. Insomma tanti giri di proclami che oggi ci troviamo ancora le strade piene d’erba e siamo a giugno. Organizzarsi con largo anticipo per il taglio dell’erba lo considero l’ABC di una amministrazione pubblica – conclude Romeo – ma a Genova ci dicono che va tutto bene, siamo un modello vincente. Erba compresa”.
Anche Massimo Ferrante ribadisce il concetto: “In municipio e sul mio profilo personale arrivano continuamente richieste d’intervento sulla vegetazione. E’ doveroso comunicare che lo sfalcio dell’erba sulle strade e creuze è di competenza del Comune di Genova. Nel 2018 l’attuale Giunta comunale decide di togliere l’incarico ad Amiu per darlo ad Aster e da quest’anno invece lo ha appaltato interamente ai privati che con un cronoprogramma prestabilito non dialogano più con i municipi e tantomeno accolgono segnalazioni dagli stessi La gestione ordinaria di una città è l’unico vero parametro con cui si giudica le capacità di un’amministrazione comunale ma per molti le cose a Genova sono meravigliose”.
Dal Comune la reazione è di sconcerto. “Trovo estremamente scorretto che Romeo e Ferrante affermino di non essere stati coinvolti perché, corrispondenza alla mano, è proprio ai municipi che in base al nuovo sistema di gestione viene richiesto un elenco di priorità“, dice l’assessore comunale ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi.
Ad aprile sono scattati, infatti, i primi lavori assegnati con l’appalto per gli interventi più urgenti (alla cooperativa Il Rastrello per il contenimento della vegetazione nelle creuze cittadine, alla cooperativa MaRis per la parte relativa alla vegetazione spontanea su marciapiedi e scalinate e a Tassistro srl per l’attività di contenimento della vegetazione in spazi aperti e piazze). Le imprese, ricevuto i verbali di consegna, hanno avviato la programmazione di tutte e tre le tipologie di intervento.
“Abbiamo modificato il sistema organizzativo proprio per poter ascoltare meglio le esigenze dei municipi e abbiamo assegnato maggiori fondi rispetto al passato – continua Piciocchi – il metodo di lavoro è molto chiaro, noi mettiamo a disposizione le imprese e sono i municipi a comunicare all’ufficio del Verde dove intervenire, così è stato fatto, i presidenti non possono dire che non sono stati coinvolti”.
I primi interventi erano scattati all’interno dei municipi 2-Centro Ovest, 3-Bassa Val Bisagno, 5-Valpolcevera, 8–Medio Levante e 9-Levante e poi negli altri entro il mese di aprile. Il 15 giugno partirà una nuova serie di interventi che rientrano nella più ampia gara triennale, suddivisa in tre lotti da 240 mila euro all’anno ciascuno. “La nuova serie dell’accordo quadro inizia a breve – conclude Piciocchi – avremo tre grosse aziende che lavoreranno su tutta la città, i municipi hanno il loro ruolo, quindi se il sistema funziona è anche merito loro, se non funziona è anche demerito loro”.