Genova. “In Liguria delle 3 T suggerite dall’Oms – testare, tracciare e trattare – almeno due (testare e tracciare) finiscono nel dimenticatoio. Sui tamponi siamo alla Caporetto: se ne dovevano eseguire 3mila al giorno (grazie anche alla macchina acquistata dal San Martino) e invece siamo mediamente sotto i 2mila, con punte negative al di sotto dei mille, come è successo ieri”. Lo scrive in una nota il gruppo del Pd in Regione Liguria.
Ieri il governatore Toti, “forse per mascherare la propria incapacità nel raggiungere l’obiettivo annunciato solo poche settimane fa”, commentano i dem, ha spiegato che secondo gli esperti della sanità ligure non c’è più necessità di fare 3mila test al giorno, e ha aggiunto che “sarebbe indebito usare soldi pubblici per fare tamponi inutili”.
“Ma come? – contrattacca il Pd – Tutte le Regioni estendono il numero di test e tamponi, come chiede anche l’Oms, e la Liguria li riduce e li dichiara addirittura una spesa improduttiva? Per quanto riguarda i test per i lavoratori delle attività produttive, sindacati e categorie economiche oggi consultati in commissione attività produttive, dicono che il sistema non funziona. Non è stato concordato un cammino comune, l’informazione è stata inesistente e non esiste un procedura codificata, quindi, visti i tempi lunghi per avere i risultati, le imprese temono di non poter contare sui lavoratori per troppo tempo. Morale: la richiesta è bassissima e quasi nessuno ne beneficia”.
“Infine – concludono i consiglieri del Partito Democratico – c’è il caso degli Psal, le unità per la Prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, che dipendono direttamente dalle Asl e che devono controllare che vengano rispettati i protocolli e le misure di sicurezza sui posti di lavoro. I controlli richiesti sono aumentati, ma gli organici sono rimasti gli stessi del periodo pre-Covid, anche se già allora erano profondamente inadeguati. Un controsenso, visto che il Governo ha stanziato risorse precise per aumentare le assunzioni nel comparto sanitario. È necessario che la Regione programmi un sensibile incremento degli organici.