Genova. “Centri estivi: oggi è evidente che non esiste alcun accordo che invece la Regione annuncia poiché la stessa Regione non è stata in grado di gestire la situazione. L’unico obiettivo che doveva avere l’assessore Cavo era quello di far ripartire i servizi per l’infanzia in tempi brevi e nella massima sicurezza, mettendo tutti insieme – gestori, sindacati e famiglie – e facendo una sintesi tra i bisogni di ognuno e l’applicazione delle norme. Purtroppo non è così e a rimetterci per primi sono i bambini e le loro famiglie”, così il consigliere regionale del Pd Pippo Rossetti.
“Toti a fine maggio aveva annunciato con enfasi l’avvio dei nidi d’infanzia, campus estivi e scuole paritarie per la fascia che va da 0 a 3 anni per l’inizio di giugno, probabilmente senza aver fatto i conti con la realtà – continua il consigliere d’opposizione – creando confusione e panico tra le famiglie e i lavoratori che si sono trovati ad avere a che fare con una nuova ordinanza e le linee guida governative”.
“Ciò che è evidente è che i servizi per l’infanzia devono ancora ripartire ma è ancor più evidente che manca completamente una programmazione da parte di Regione Liguria – prosegue Rossetti – le normative, come hanno evidenziato i gestori, esistono ma sono disarmoniche tra loro: le linee guida nazionali emesse dal Comitato tecnico scientifico e dal dipartimento delle politiche per la famiglia presso la presidenza del Consiglio dei Ministri – con il DPCM del 17 maggio – sono più restrittive rispetto all’ordinanza della Regione del 25 maggio. Esiste poi la diffida dei sindacati, i quali chiedono la rigida osservanza delle linee guida nazionali e l’aggiornamento del Documento della valutazione dei rischi nelle scuole”.
“Ancora oggi i sindacati hanno denunciato la totale assenza di programmazione, chiedendo alla Regione la predisposizione di un servizio sanitario dedicato al supporto delle attività dei centri estivi e di norme universali a tutela di lavoratori e famiglie. Come altre Regioni stanno già facendo, bisogna cercare di individuare le modalità più sicure per tutti coloro che sono coinvolti nelle attività”, prosegue il consigliere regionale.
“Abbiamo anche fatto una Commissione consiliare in regione con tutti i soggetti coinvolti ma purtroppo a seguire non c’è stato alcun passo in avanti – conclude – Devono essere definite velocemente le regole di ingaggio e le modalità di erogazione delle risorse ai gestori a compensazione dei maggiori costi causati dal coronavirus: ci sono già tre comunicati e due linee diverse sulla questione. Chiederò nuovamente chiarimenti affinché venga trovato velocemente un accordo”.