Genova. “Oggi porterò in giunta un atto per chiedere al ministero di intervenire o lo metteremo in mora, e siamo pronti a chiedere i danni al Governo per quello che sta succedendo in questa regione”. Così il presidente Giovanni Toti dopo l’ennesima mattinata infernale per la viabilità a Genova a causa della chiusura prolungata di un’altra galleria sull’autostrada A10 in direzione Savona e il conseguente traffico impazzito sulle strade della città. Subito dopo è arrivata dal ministero la convocazione di un vertice lunedì a Roma col ministro De Micheli che chiede a Toti una “moratoria sulle polemiche”.
“E’ una giornata colposamente o forse dolosamente nefasta – attacca il governatore -. Il Mit, a distanza di giorni, non ha ancora dato neppure una mezza risposta alle esigenze di Regione Liguria dopo due anni di colpevoli o forse dolosi ritardi, digrigno di denti, proclami a vuoto, oggi si sta mettendo in atto un piano folle, psichiatrico di recupero di decenni di colpevole inerzia e di due anni di colposa inerzia politica dal crollo di ponte Morandi paralizzando un’intera regione”.
“Il ministero – prosegue Toti – non sa assumersi una responsabilità, non sa assumere un piano ragionevole, come se di colpo un soggetto trascurato per molti anni venisse curato con tutte le medicine che non ha mai preso in un solo giorno. Chi ha pensato tutto questo ha bisogno di uno psichiatra, non di un posto al ministero“.
“Io credo che non ci sia mai stato un Mit così colpevolmente incapace, fiancheggiato da un Pd ligure con i suoi onorevoli e la propaganda che sta facendo, bisognoso di pesanti cure psichiatriche perché non si rende conto nemmeno di quale sia il limite della decenza per un partito che governa questo paese”, conclude il presidente ligure.
E rispetto al dibattito sulla revoca delle concessioni, tema continuamente rimandato dal Governo, Toti è lapidario: “Il primo che revocherei è il Mit, questo Governo, questo ministro e questi direttori generali. Credo che sia la revoca più urgente”.
Più cauto il sindaco Marco Bucci: “Io chiedo investimenti, danni o investimenti non fa nessuna differenza. Abbiamo bisogno che il governo capisca che bisogna investire a Genova e in Liguria e questi investimenti devono arrivare in fretta. Sono estremamente preoccupato. Abbiamo bisogno di tantissime infrastrutture, del trasporto pubblico locale, di recuperare 30 o forse 40 anni di investimenti. La parola d’ordine è una sola: investire in infrastrutture”.