Problema

Bomba inesplosa nello Stura a Campo Ligure, ora l’intero paese è a rischio evacuazione

Secondo l'esercito per disinnescare le spolette è necessario un raggio di sicurezza di quasi 2 chilometri. Allo studio una "casa matta" temporanea

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Campo Ligure. La bomba della seconda guerra mondiale trovata domenica mattina nel fiume Stura a Campo Ligure, proprio sotto il ponte della ferrovia, potrebbe essere un affare non così semplice da sbrigare. Secondo le valutazioni dell’esercito, che condurrà le operazioni, per disinnescare l’ordigno sarebbe necessario evacuare l’intera popolazione del comune per un massimo di sei ore. Un’eventualità che sarebbe ancora più complessa da gestire pensando alle norme anti coronavirus.

Ad oggi non è stata ancora fissata una data. La bomba pesa circa 220 chili, una dimensione contenuta che però prevede un raggio di messa in sicurezza in caso di scoppio accidentale pari a 1.820 metri. Tecnicamente si tratterebbe estrarre sul posto le due spolette di innesco dell’ordigno che poi, divenuto inerte, sarà trasportato in una cava per farlo brillare. Durante l’operazione saranno bloccate tutte le vie di comunicazione, sospesa l’erogazione delle utenze e interdetto lo spazio aereo.

A fronte di tutto ciò, e considerate le notevoli difficoltà di evacuazione di un’area così ampia, il sindaco Gianni Oliveri ha richiesto di valutare la possibilità di realizzare uno schermo protettivo (“casa matta” temporanea) intorno all’ordigno per ridurre il raggio di interesse in caso di esplosione. E questo comporta una serie di interventi in alveo e strutturali a cura del Comune e dell’esercito che verranno valutati nella giornata di giovedì.

A preoccupare per l’eventuale evacuazione è soprattutto la presenza di una rsa con 52 ospiti, in parte allettati, che dovrebbero essere tutti trasferiti. Il direttore Asl Filippo Parodi si è preso carico di valutare la miglior soluzione. La protezione civile regionale, i comitati della Croce rossa e il 118 si sono messi a completa disposizione per le operazioni di ricognizione sulle necessità delle famiglie che saranno interessate all’area di evacuazione. Operazioni che saranno avviate in tempi brevi nell’area della stazione, che è l’unica zona ad oggi certa di dover essere evacuata.

“Ringraziando il Comune di Masone per l’ospitalità e tutti i partecipanti per l’ottimo lavoro di squadra fatto – comunica il sindaco Oliveri – vorremmo tranquillizzare la popolazione assicurando che sarà fatto tutto il possibile per ridurre la pericolosità e il raggio di evacuazione (zona rossa) ribadendo che l’ordigno attualmente è sorvegliato e messo in sicurezza. Seguiranno ulteriori aggiornamenti”.

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