Genova. “Predisporre immediatamente e comunque non oltre tre giorni un piano di manutenzione” delle autostrade liguri “che contemperi le primarie esigenze di sicurezza della circolazione con il diritto fondamentale alla mobilità”.
È quello che prevede l’ordinanza del presidente Giovanni Toti, indirizzata al ministero delle infrastrutture e alla società Autostrade, per mettere fine, usando le parole del governatore, alla “surreale situazione che stiamo vivendo in Liguria“. L’annuncio del provvedimento è arrrivato al termine dell’incontro con Marco Bucci in rappresentanza di tutti i sindaci liguri, Camera di commercio, Confindustria e gli assessori competenti dopo l’ennesima mattinata di disagi.
“Capisco che è un atto inusuale per questa situazione e interviene in un campo, quello delle concessioni, su cui la Regione non ha una diretta competenza, tuttavia quello che accade appena al di fuori dall’autostrada riguarda la Regione che ha il dovere e il diritto di garantire le normali condizioni di vita, che attualmente non sono garantite”, ha commentato ancora Toti.
L’ordinanza, che per ammissione dello stesso Toti potrebbe essere impugnata dal Governo come illegittima, cita il diritto alla mobilità, “che è a sua volta strumentale all’esercizio di funzioni pubbliche, nonché al godimento di altri diritti di rilievo costituzionale, come, anzitutto, la libertà di iniziativa economica”.
La Regione di fatto ordina a ministero ed Autostrade “di comunicare senza indugio il predetto piano alla Regione Liguria per ottenere il competente parere in merito all’adeguata tutela dei diritti e degli interessi della comunità ligure, nonché al rispetto delle condizioni minime per assicurare la continuità delle funzioni pubbliche attribuite all’Ente Regione e agli altri enti territoriali”. Piano che dovrà contenere “l’analisi dettagliata dei flussi di traffico attuali e dei diversi scenari che si configureranno” e “i tempi di percorrenza delle tratte”.
“Mi sembra una richiesta banale, mi spiace doverla mettere nero su bianco ma di fronte a paralisi totale non ci resta di perseguire questa strada formale, alla quale mi auguro ci siano risposte sostanziali”, afferma Toti. Che comunque non rinuncerà a muoversi su un fronte parallelo: “Al contempo chiederemo a Mit e concessionaria di venire ad un tavolo per quantificare il danno economico stimato, in tutti i sensi, e per risarcire la Regione Liguria, i suoi cittadini e le sue imprese di quanto stanno subendo fino ad oggi”.
E se qualcuno impugnasse l’ordinanza? “Ho dato incarico all’ufficio legislativo della giunta regionale di predisporre un disegno di legge da portare in consiglio regionale con gli stessi contenuti dell’ordinanza per garantire la copertura giuridica del sistema legislativo regionale”, annuncia Toti.
E poi lancia la sfida al Governo: “Chi la impugnerà si prenderà la responsabilità di dire che delle concessioni dello Stato possono essere affrontate e gestite senza tenere conto dei diritti costituzionali dei cittadini e delle imprese. Quello che stiamo opponendo a questo assurdo piano di lavori sono il diritto alla mobilità, la libertà di impresa, il diritto alla salute previsti dalla Costituzione. Se le concessioni sono slegate dai diritti dei cittadini, il ministero delle infrastrutture non ha che da dirlo”.
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