Genova. Resta percorribile solo in doppio senso di marcia, con il by-pass attivato per rendere possibile la prosecuzione delle ispezioni in galleria, il tratto di autostrada A10 tra Pra’ e Aeroporto.
Quindi, scongiurata – perché annullata da Aspi stessa la chiusura del tratto – comunque non si può parlare di circolazione scorrevole, anche perché i caselli di Pra’ e di Pegli non sono utilizzabili (il bypass li scavalca per chi viaggia in direzione ponente). Questa situazione resterà tale – secondo una stessa comunicazione di Autostrade – fino al 26 giugno.
Al momento la situazione più critica è quella sulla A10 tra Arenzano e Genova, con 6 chilometri di coda e ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria, l’Aurelia, che peraltro è interessata tra Voltri e Vesima da alcuni cantieri.
Sulla A12 Genova-Livorno c’è coda sempre per lavori – circa 2 chilometri – in aumento tra Recco/Nervi e il bivio A12/A7. Sullo stesso tratto coda tra il bivio e Genova Est in direzione opposta. Non mancano le “consuete” code in A26 a causa della chiusura della galleria Berté: 1 chilometro di coda tra Ovada e Masone in direzione sud. Coda anche tra Bolzaneto e Genova Ovest sulla A7.
Oggi alle 18e30 a Roma riunione tra Regione Liguria, ministero dei Trasporti, Aspi e le altre due concessionarie che operano in Liguria – Salt e Autofiori – oltre ad Anas e Ferrovie. La richiesta avanzata da Regione sarà una migliore organizzazione dei cantieri e l’attivazione di più linee ferroviarie.
“Se ad una persona malata da vent’anni il medico volesse far ingoiare in una sola volta tutte le pastiglie che non ha mai preso, il paziente morirebbe per soffocamento: è quello che sta rischiando la Liguria”, così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in vista dell’incontro previsto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Non possiamo permetterci autostrade colabrodo che mettono a rischio la nostra sicurezza ma neppure di rischiare la paralisi totale. E mentre la Liguria riparte, mi chiedo perché non si sono usati i mesi di lockdown per fare i lavori sulla rete che non sono stati effettuati negli ultimi due anni, dal crollo di ponte Morandi a oggi. Nessuno mi ha dato una risposta. Mi basterebbe sapere cosa vogliono fare oggi”, conclude Toti.