Liguria. Dopo polemiche infinite fin dal giorno nel quale è stata annunciata, dopo essere stata protagonista di migliaia di articoli ed aver monopolizzato talk show ed indagini, dal garante della Privacy a Report, è appena sbarcata sugli store italiani IMMUNI APP.
Ovviamente si scarica come una normalissima app, quindi per tutti i possessori di smartphone iOS e Android non è altro che una delle tante icone che occuperà spazio sui nostri dispositivi.
Anzitutto un’ indispensabile premessa: non è obbligatorio usarla e, come ha spiegato il Garante della Privacy, i dati raccolti saranno conservati sui singoli dispositivi e non su un server centrale. Il sistema non traccerà gli spostamenti ma solo i contatti di prossimità tra smartphone e i dati raccolti potranno essere condivisi solo con l’autorizzazione del proprietario dello smartphone.
Infine, tutti i dati raccolti e condivisi con il server centrale, gestito da Sogei, saranno cancellati entro dicembre 2020.
La app sarà testata in Liguria, Puglia, Abruzzo e Marche. I residenti di queste quattro regioni fungeranno da “beta tester” ovvero quello che in informatica è considerato l’utente che prova un prodotto alla ricerca di problemi prima che il prodotto finale arrivi sul mercato.
Come si installa IMMUNI e quali dati si deve inserire
Prima di tutto occorre che il proprio sistema operativo sia aggiornato all’ultima versione di iOS (13.5) mentre per i dispositivi con sistema operativo google è sufficiente Android 6.
La configurazione avviene in maniera molto semplice: vengono chiesti i classici consensi per la privacy e poi la regione e la provincia di residenza. Null’altro.
Completata la registrazione la app inizia a “tracciare” il nostro posizionamento e in caso di necessità saremo avvisati dalle classiche notifiche. Nessun dato personale sarà inserito né tantomeno diffuso. Tutto molto semplice e, se verrà utilizzato, potenzialmente utile per ridurre il rischio di contagio.