Genova. I dati sulla mortalità e il contagio non lasciano ben sperare per una possibile riapertura dei confini tra Lombardia, Piemonte e Liguria il prossimo 3 giugno. Il comitato tecnico scientifico che assiste il governo nelle decisioni sull’emergenza pandemica sta premendo affinché la riapertura dei confini regionali sia rinviata di almeno un’altra settimana.
Ma intanto è luna di miele tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il governatore ligure Giovanni Toti dopo che l’amministratore meneghino ha detto che “si ricorderà della Liguria per le sue vacanze” visto che dalla nostra regione il messaggio politico arrivato è stato quello di un territorio che accoglierà sempre i lombardi e i milanesi a braccia aperte, e senza la necessità di test sierologici che dicano quale sia il loro stato di salute (come invece ipotizzato da una Regione come la Sardegna).
A braccia aperte? Siamo sicuri? Sicuramente spalancate da parte degli operatori del turismo, un po’ meno da parte di tanti cittadini spaventati, più o meno giustificatamente, dal fatto che la Lombardia abbia la metà dei contagi a livello nazionale. Una paura sfogata soprattutto sui social attraverso una serie di post e commenti tutt’altro che di apertura. Un fenomeno sul quale Toti si è sentito di dover intervenire con un post. “Il nemico è il virus non sono le persone, qualsiasi sia la loro provenienza. Lo avevo già detto, lo ripeto” scrive:
“Basta fare terrorismo, basta seminare odio, basta discriminarci tra noi! Questo Paese ha bisogno di ripartire e la caccia all’untore non è la soluzione e come istituzione ci ribelleremo sempre a tutto questo. Non cavalcheremo mai la paura della gente, a costo di risultare impopolari. Lo abbiamo fatto lottando per far riaprire ristoranti, negozi, estetisti e parrucchieri e lo faremo anche con il turismo, se ci saranno le condizioni. Ci sono intere famiglie che lavorano in questo settore, gli unici indicatori che contano sono positivi e ci dicono che le cose migliorano di giorno in giorno”, continua Toti.