Genova. È un’esperienza molto personale ed emozionante. In fondo è questo il teatro, indipendentemente dal modo in cui si partecipa alla “rappresentazione”. Theatre on a line, il titolo con cui il Teatro della Tosse è riuscito a ripartire nella programmazione, è teatro puro perché catapulta lo spettatore in un’altra dimensione anche se non si è seduti davanti a un palcoscenico.
L’idea di riprendere questo spettacolo della compagnia Cuocolo/Bosetti merita un sold out per tutte le repliche da qui alla fine, il 7 giugno. (Orari spettacolo: dal 7/05 al 7/06 tutti i giorni escluso il lunedì: 11.30 – 12 – 12.30; 16 – 16.30 – 17; 20.30 – 21 – 21.30 – 22).
Attrice e ascoltatore interagiscono al telefono. Due voci che provano a conoscersi, a confessarsi, valicando il confine tra realtà e finzione.
Siamo sinceri: chi scrive era particolarmente emozionata per questa “prima volta” in cui lo spettatore è chiamato a partecipare in un modo così intimo, tanto da sentirsi quasi impacciata o temere di dire qualcosa di sbagliato.
Un errore da non fare.
Mettersi comodi e lasciarsi andare, questo il consiglio, guidati dalla bellissima voce di Roberta Bosetti, spinti inevitabilmente a riflettere su questo periodo così particolare che stiamo vivendo da due mesi a questa parte, tanto che il testo sembra quasi essere scritto apposta per questi tempi.
Invece lo spettacolo è del 2011 e mai come oggi utile per il modo in cui si fruisce: il telefono, quel mezzo che si vorrebbe usare anche per chiamare chi non c’è più.
Lasciar correre l’immaginazione solo ascoltando, entrando per una ventina di minuti nella vita di un’altra persona, che si mette a nudo raccontando paure e sogni, anche riflettendo sul ruolo dell’attore e del teatro (e qui si sfonda la quarta parete) è un’esperienza che merita di essere sperimentata e che resta nell’anima.
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