Genova. Col primo scavo simbolico della galleria di raccordo nell’area tra Cà de Pitta e la Sciorba è finalmente partito il cantiere dello scolmatore del torrente Bisagno, una galleria lunga oltre 6 chilometri e mezzo che metterà definitivamente in sicurezza la vallata di Genova diventata emblema del dissesto idrogeologico in tutta Italia. Alla cerimonia inaugurale era presente la ministra dei trasporti Paola De Micheli, accolta dal governatore e commissario Giovanni Toti, dal sindaco Marco Bucci e da numerosi esponenti politici del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle.
“È la dimostrazione dell’intelligenza ingegneristica che questo Paese può giocarsi per il rilancio. Solo completando questo cantiere avremo sicurezza in una città che è stata troppo ferita anche per sottovalutazione del rischio idrogeologico”, ha commentato la ministra De Micheli. I lavori, del valore di 160 milioni finanziati dal Governo nel 2015 col piano nazionale Italia Sicura, dureranno all’incirca quattro anni. A realizzarli sarà il raggruppamento temporaneo di imprese capitanato dal Consorzio stabile ReseArch che eseguirà i lavori insieme a Manelli Srl e Amec Srl.
“Dispiace iniziare opere quando abbiamo alle spalle una serie di morti. Non li dimenticheremo mai, come non dimenticheremo mai quelli del ponte Morandi – ha detto il sindaco Marco Bucci -. Che i lavori siano veloci, fatti in tempi giusti e coi costi giusti. Siamo stufi di vedere lavori che non vengono mai finiti con la data del progetto. Speriamo che anche questo sia un cantiere da record, è il mio augurio per tutta la città”.
“Quest’opera metterà in sicurezza un pezzo importante di Genova – ha commentato il governatore Giovanni Toti – ed è l’ultima opera di un immenso cantiere. Ricuce una ferita fatta di tanti morti, danni e incuria del passato. È la pietra finale di un percorso in cui la nostra amministrazione si è impegnata moltissimo. È un cantiere a cui guarderà ogni genovese e ligure, ma vi guarderanno da lassù anche le persone che non ci sono più. Ogni giorno in meno che ci metteremo sarà un giorno in più guadagnato in sicurezza. Non possiamo sbagliare non dico di un giorno, dico di un’ora.
L’opera di presa, collocata nei pressi dell’impianto sportivo, avrà un sistema di sbarramento regolabile che permetterà all’acqua del Bisagno di entrare nello scolmatore superato un certo livello. Il flusso, pari a 450 metri cubi al secondo, sarà convogliato in un camerone in cui nei prossimi mesi sarà montata la “talpa” che scaverà il tunnel. Lo sbocco a mare sarà in corso Italia, a ovest della spiaggia di San Giuliano, nello stesso punto dove già oggi scarica lo scolmatore del Fereggiano. In questo modo, grazie anche agli interventi sugli affluenti e alla nuova copertura alla foce, il torrente sarà in grado di smaltire senza problemi la piena duecentennale.
“Le ultime centinaia di metri a valle e a monte saranno scavate con cunei idraulici per creare il minimo disturbo di vibrazioni e rumori – spiega l’ingegnere Stefano Pinasco del Comune di Genova -. I problemi maggiori sono rappresentati dagli spazi ristretti per quanto riguarda la logistica e dal movimento di materiale in alveo che non deve mai costituire un ostacolo al deflusso”.
Il materiale di risulta sarà accumulato in una cava, trasportato attraverso la galleria stessa verso il mare, caricato su chiatte e usato per metà (circa 480mila metri cubi) per ripascimenti strutturali in diverse spiagge genovesi e alcune spiagge di Arenzano. In questo modo nessun camion dovrà attraversare la Valbisagno. Un’altra parte verrà invece usata per il calcestruzzo del rivestimento interno della galleria e solo una quantità residuale finirà in discarica.
Nel cantiere a pieno regime lavoreranno 250 operai. Ieri la Regione e i sindacati hanno firmato un accordo che prevede l’impiego di 100 lavoratori liguri. “La giornata di oggi è importante perché lo scolmatore del Bisagno rappresenta un’opera strategica per la sicurezza ma anche per le ricadute occupazionali – spiegano in una nota il segretario generale della Filca Cisl Liguria Andrea Tafaria, il segretario della Fillea Cgil Liguria Federico Pezzoli e il segretario della Feneal Uil Liguria Mirko Trapasso -. Si tratta di almeno 100 edili della nostra regione attualmente disoccupati nella fase iniziale, un numero che potrà poi aumentare”