Genova. “Intendevo riportare il vero movimento in Liguria, quello di Gianroberto Casaleggio, ma in questi ultimi anni il Movimento 5 Stelle è profondamente mutato, ha subito una mutazione genetica con l’abiura di Beppe Grillo“. E così, con un pesante atto d’accusa, Alice Salvatore – cinque anni fa candidata presidente dei grillini e finora capogruppo in consiglio regionale – annuncia l’addio al M5s e lancia Il Buonsenso, movimento da lei fondato e presieduto, con cui si candiderà alle prossime regionali. Insieme a lei, tra gli altri, il consigliere (ormai ex) pentastellato Marco De Ferrari.
“Il Movimento 5 Stelle è solo un brand, ma se dimentica i contenuti rimane vuoto“, attacca Salvatore. La mossa era già nell’aria nelle ultime ore ed è stata ufficializzata con una conferenza stampa in Regione. Sotto accusa le alleanze di governo, prima con la Lega e poi col Pd, “un’accozzaglia, il partito unico del cemento”. Poi la rinuncia alla “battaglia simbolo, quella sulla revoca delle concessioni autostradali“. Ma il vero casus belli è ovviamente la decisione di allearsi con il centrosinistra vanificando così la sua vittoria sulla piattaforma Rousseau. Una esautorazione che l’ex pupilla di Beppe Grillo non ha digerito, preferendo candidarsi da sola.
Il Buonsenso “presenterà una lista alle imminenti elezioni, ma non è una lista, è un nuovo soggetto politico, un progetto politico di più ampio respiro”. Alice Salvatore sarà la presidente, Marco De Ferrari il suo vice. I due lasceranno il gruppo dei cinque stelle in Regione e fonderanno quello de Il Buonsenso nei prossimi giorni.

I punti cardine del programma, già riassunti in un sito web lanciato online stamattina, sono quelli originari del Movimento 5 Stelle: acqua pubblica, piccole e medie imprese, ambiente, mobilità sostenibile, acqua pubblica e scuola pubblica. “Metteremo al primo posto la trasparenza. Chi vorrà essere selezionato e accedere alle istituzioni dovrà essere scelto per attitudine, competenze e carattere”, aggiunge la presidente del movimento.
La mossa ricorda per forza di cose quella di Marika Cassimatis, esclusa dalla candidatura a sindaco di Genova nel 2017 dopo la vittoria su Rousseau, e Paolo Putti, anche lui candidato a Tursi nel 2012 e transfuga del movimento dopo cinque anni in sala rossa. In entrambi i casi sono nate nuove forze politiche con modeste fortune rispetto all’originale. “Cos’è cambiato da allora? Il M5s ora vuole partecipare ad accozzaglie elettorali col solo scopo di perseguire il potere. Io non sono stata esclusa da nulla, sono stata selezionata come candidata presidente, avevo un ruolo principale nel M5s e da capolista avrei avuto un posto quasi assicurato.
Da Sant’Ilario, e cioè da Beppe Grillo, “un prolungato silenzio. Con lui c’è affetto e stima, ma non ho apprezzato il suo vaffa a tutti quelli che non volevano andare col Pd. I vertici locali invece mi hanno chiesto, dopo la decisione dell’addio, se la mia fosse una resa o se volessi ottenere qualcosa. Non è né l’una né l’altra”.
Presentato anche il collegio dei cinque probiviri (che potrebbero essere candidati in lista, ma non ufficialmente): Mario Maturanza, medico chirurgo già candidato alle ultime regionarie, Silvia Pili, avvocato e collaboratrice legislativa in Regione, Tullio Rossi, dirigente del sindacato Usb, Simona Marazzi in forza all’Asl 1 Imperiese e Marco Grondacci, giurista ambientale ultimamente vicino ad Aristide Massardo.
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