La prima protesta

“Questa è la fine”, protesta dei commercianti sotto la sede della Regione

Mascherine, distanziamento ma anche cartelli e magliette per protestare contro la situazione del settore

Genova. Mascherine sul volto e distanziamento rispettato ma anche cartelli e magliette eloquenti. Per la prima volta anche a Genova alcuni commercianti sono scesi in piazza, nonostante il rischio di sanzioni, per protestare contro la situazione di vera e propria emergenza economica in cui si sono venuti a trovare con il lockdown e ora con le nuove regole per le riaperture.

“Partita Iva, questa è la fine” ha scritto un commerciante sulla maglietta e un altro “Io resto in mutande”. Un’altra donna mostra un cartello “Bisogna lavorare e osare se si vuole veramente vivere”.

Il comitato di commercianti che ha organizzato la manifestazione voleva chiedere un incontro al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti consegnando simbolicamente le chiavi delle loro attività e chiedere sostegni per la ripartenza.

Sul posto la Digos. Secondo quanto appreso i manifestanti dopo meno di mezz’ora sono stati convinti a sciogliere la manifestazione per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dal decreto Covid.

Quella di oggi è la prima protesta “organizzata” sotto la sede della Regione che si è conclusa senza multe, altre due proteste dei commercianti, una a Nervi e una in via San Vincenzo si erano svolte nei giorni scorsi. Si trattava tuttavia di manifestazioni organizzate dai singoli imprenditori davanti al proprio negozio, mentre quella di oggi ha ‘sfidato’ il divieto di assembramento e grazie al buon senso di tutti ha consentito di ripristinare il diritto a manifestare che in altre città ha visto ancor sanzioni.

Più informazioni
leggi anche
Generica
Diritti negati
Fase 2 e diritto a manifestare, fioccano le multe ma servono subito chiarimenti e nuove regole
Generica
Serrande alzate
Vetrine accese ma negozi chiusi, stamani a Nervi la protesta di 200 commercianti

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.