Genova. La foto che vedete è stata scattata mercoledì 20 maggio sulla terrazza di un noto locale genovese. Sappiamo che oggi, mentre scriviamo, la situazione dovrebbe già essere molto diversa perché ieri sera, dopo alcune segnalazioni, la polizia locale ha “tirato le orecchie” ai gestori del pubblico esercizio e, senza per ora elevare le pesantissime sanzioni previste per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, ha riportato un po’ di ordine.
Ma la foto, questa e altre simili, tutte dello stesso bar, stanno facendo il giro dei social. Ragazzi e ragazze che prendono l’aperitivo sotto gli ombrelloni, sul mare, distanziamento dubbio tra i tavoli, comunque troppo affollati, praticamente nessuna mascherina indossata e molto poche persino quelle che coprono menti e colli. Non si vede nell’immagine (che abbiamo modificato per ragioni di privacy), ma il barista al banco, invece, la indossa e sta porgendo un cocktail a un cliente che invece ne è sprovvisto.
“Abbiamo chiamato noi stessi le forze dell’ordine perché non riuscivamo a mantenere i ragazzi alle dovute distanze – ha raccontato poi la titolare, chiarendo la situazione – i tavolini erano posizionati garantendo il metro di sicurezza ma sono gli avventori che si spostavano, e noi non avevamo la possibilità di gestire la situazione tanto che abbiamo deciso di assumere personale per la sicurezza”. Una spesa aggiuntiva alle tante che gli imprenditori, in questi giorni, si trovano ad affrontare per adeguarsi alle normative. “Ieri sera la situazione era già rientrata”, assicura la titolare del locale.
In queste ore anche nel centro storico di Genova alcuni esercenti, come quelli di piazza delle Erbe, ma non solo, si stanno organizzando per pagare di tasca propria degli steward che li aiutino a gestire l’eventuale folla. Ci sono altri esercenti che hanno più che dimezzato i propri tavoli interni ed esterni. Altri che stanno spendendo centinaia di euro in dispositivi di protezione.
Non sarà semplice gestire la movida che è “assembramento” per definizione, però ci sono sicuramente dei gradi di pericolosità. Quello nella foto è davvero molto alto e speriamo che possa servire a evitare che la storia si ripeta.