Prova

Movida in centro storico, a Genova arrivano gli steward anti assembramento fuori dai locali

I commercianti di piazza delle Erbe ingaggiano un servizio di vigilanza, venerdì e sabato sera il debutto

Generica

Genova. Steward in giro per dare informazioni e prevenire assembramenti davanti ai locali. È la soluzione che hanno studiato i commercianti di piazza delle Erbe e dintorni, nel cuore del centro storico di Genova, in vista del primo weekend di movida che metterà alla prova l’applicabilità delle norme anti contagio che impongono il distanziamento fisico dentro e fuori dagli esercizi che riaprono dopo il lungo lockdown. 

“Abbiamo predisposto vari cartelloni con tutte le regole da seguire – spiega Marina Porotto, presidente del Civ Il Genovino – ma siccome sarà la prima volta e vogliamo che tutto si svolga senza problemi abbiamo ingaggiato un servizio di vigilanza per aiutare i clienti a rispettarle”. Venerdì e sabato sera in piazza delle Erbe ci saranno due addetti con una pettorina di riconoscimento che interverranno per prevenire la formazione di capannelli involontari, evitando così in anticipo possibili guai con le forze dell’ordine.

Un servizio d’ordine simile a quello dei concerti – proprio in quell’ambito è specializzata l’agenzia pagata dai commercianti – che avrà il delicato compito di gestire il banco di prova più difficile della riapertura a Genova: la movida nei vicoli, fenomeno che attira per sua definizione un gran numero di persone in uno spazio ristretto, per giunta in un contesto di divertimento spensierato che non aiuta a osservare tutte le restrizioni imposte dalla legge.

“Noi abbiamo fatto di tutto per adeguarci – continua Porotto – ma se venti persone si assembrano davanti al mio locale, a quel punto di chi è la colpa?“. Per questo gli esercenti delle Erbe, insieme a quelli di Sarzano rappresentati da Matteo Zedda, hanno chiesto più pattuglie di polizia locale nelle serate di maggiore afflusso. L’assessore Stefano Garassino ha garantito almeno una squadra in servizio, che però dovrà coprire una zona piuttosto ampia. Gli steward invece si concentreranno solo sulla piazza.

“Anche all’esterno abbiamo perso tantissimi posti perché non ci siamo allargati rispetto a prima“, nota Marina Porotto indicando che lo spazio dedicato ai tavolini è sempre lo stesso per non rendere più difficoltoso il transito delle persone. Il vero problema sarà probabilmente incanalare le code fuori dai locali, soprattutto nei vicoli più stretti dove ogni ingresso corrisponde di solito a un gruppetto di persone che si riunisce a bere. Venerdì la prova del nove. E i commercianti incrociano le dita.

leggi anche
Generica
Ripartenza?
L’estate di Genova senza movida in centro storico: “Con le nuove regole sarà impossibile”
Generica
Querelle
La movida sfida il coronavirus, Bucci: “La distanza va rispettata, se necessario usare forze dell’ordine”
Generica
Controsenso
Coronavirus, altro che “un metro di distanza”: le discoteche chiudono ma la movida va avanti
Generica
Informativa urgente
Coronavirus, il premier Conte frena i giovani: “Non è ancora il tempo di party e movida”
Generica
Così non va
Movida, non la stai facendo bene: il caso dell’aperitivo senza mascherine e distanziamento
Generica
Prova del 9
Countdown per la ripresa della Movida, Bucci: “Megafoni e consigli ai giovani, diamo una lezione all’Italia”
Prima serata di movida in centro storico dopo il lockdown, polizia locale e steward anti assembramento
Ripartenza
Movida nel centro storico dopo il lockdown, buona la prima ma 26 sanzioni per mancato rispetto delle norme
Generica
Si cambia
A Boccadasse scatta il numero chiuso per evitare gli assembramenti durante la movida

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.