Genova. La stazione della metropolitana in piazza Corvetto esce nuovamente dal limbo e torna nelle mire del Comune di Genova. È di questi giorni la pubblicazione di un bando per affidare uno studio geologico propedeutico al progetto di fattibilità del “tunnel sotterraneo pedonale di collegamento stazione metro Corvetto – via San Vincenzo“.
Cosa vuol dire? Il 30 ottobre 2020 scadono i termini della seconda call ministeriale per il trasporto rapido di massa e l’amministrazione ha intenzione di chiedere i fondi per sanare una storica incompiuta. Lo “scheletro” della stazione di Corvetto infatti esiste già, scavato nel sottosuolo e visibile dal treno durante la lenta marcia tra Brignole e De Ferrari, compresa la futura uscita su via Santi Giacomo e Filippo. Mancano in sostanza gli impianti e le finiture per far funzionare una fermata che sarebbe in posizione strategica per molte ragioni.
Era stata l’ex sindaca Marta Vincenzi a decidere di non completare la stazione di Corvetto preferendo usare i soldi rimasti per portare la metropolitana a Brignole. Il Comune aveva già provato a ottenere fondi nel 2009 ma la richiesta, approvata dal Cipe nel 2011, era rimasta a lungo nei meandri delle graduatorie ministeriali in attesa che queste fossero rimpinguate con nuovi finanziamenti. Tanto che nel Pums varato dalla giunta Bucci si parla solo di “ulteriore stazione” da ultimare dopo i prolungamenti a Levante e in Valpolcevera.
Ora l’obiettivo è lavorare a uno studio di fattibilità da consegnare dopo l’estate e battere nuovamente cassa a Roma. Anche se alcuni, a partire dal presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù, confidano che le risorse si possano ricavare con qualche risparmio dai 450 milioni che verranno concessi per i quattro assi di forza filoviari (a proposito, ancora nessuna risposta ufficiale dal ministero dei trasporti). Strada che presenterebbe tuttavia non poche difficoltà di carattere amministrativo.
“Ancora non sappiamo quanti soldi ci vorranno”, spiega in realtà il mobility manager Enrico Musso. Negli anni le stime sono state delle più disparate, dai 20 ai 40 milioni anche se c’è chi giura che ne servano molto meno perché di fatto è tutto pronto. Tursi, a questo punto, non si accontenta della fermata e vuole giocare al rialzo, inserendo nel progetto anche il tunnel pedonale che dovrebbe passare sotto l’Acquasola e raggiungere via San Vincenzo. Ecco perché la quantificazione finale potrebbe essere molto più elevata.
Il progetto è ambizioso e rientra in una strategia di valorizzazione urbanistica più ampia: tra salita della Tosse e salita della Misericordia è in corso la costruzione di nuovi appartamenti su un terreno venduto da Spim e in via Santi Giacomo e Filippo c’è l’ex sede del Cral in stato di abbandono che il Comune sta cercando di vendere. L’accoppiata metropolitana-tunnel pedonale farebbe salire ulteriormente il valore di questi immobili.
La fermata di Corvetto sarebbe cruciale non solo per la zona commerciale di via Roma, ma offrirebbe un interscambio migliore per le linee della circonvallazione a monte (il 36 oggi è costretto a un lungo giro per raggiungere De Ferrari e il 34 tocca la metropolitana marginalmente a Principe), oltre alla maggiore comodità per tutta l’area di Piccapietra. Nel libro dei sogni (ma potrebbe rientrare tutto nella stessa partita) c’è anche la trasformazione dell’uscita di emergenza della stazione di De Ferrari in via di Porta Soprana in un accesso vero e proprio per i passeggeri.