Religione

Messa tra campetti e sagrati e mascherine obbligatorie, anche i parroci pronti a ripartire

Ancora non c'è una data, si spera entro fine mese. Don Fiscer: "Bene le norme ma andare a messa non è come andare al supermercato"

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Genova. Per adesso – dal 4 maggio – sono consentiti solo i funerali, con un massimo di 15 partecipanti e con l’obbligo di indossare la mascherina, prete compreso ma dopo l’emendamento votato ieri alla camera e in attesa del protocollo a cui governo e Cei stanno lavorando i parroci iniziano a fare le prove generali in vista del via libera alla celebrazione delle messe, ma anche, via via, la ripresa delle confessioni e del catechismo.

Come in altri luoghi pubblici le parole d’ordine saranno distanziamento sociale e protezione delle vie respiratorie. Tradotto: capienza limitata, riorganizzando panche e spazi, contrassegnando i posti a sedere come sui bus, ogni chiesa potrà ospitare circa un terzo dei fedeli che ospita durante le funzioni più affollate. Inoltre sarà obbligatorio l’uso della mascherina.

Alcuni parroci, come Don Valentino Porcile a Quarto, hanno già affisso un cartello con scritto che chi entra nell’edificio sacro deve indossarla. Il momento della comunione cambierà: non saranno i fedeli ad avvicinarsi all’altare ma sarà il prete a muoversi verso di loro, niente distribuzione in bocca ma solo in mano, senza contatto tra le dita, e anche la comunione del parroco sarà separata da quella dei fedeli. Piccoli riti nel rito che dovranno diventare abitudine.

Gran parte delle chiese a Genova hanno a disposizione spazi esterni, sagrati più o meno ampi, campi da calcio, parcheggi. “Se il buon Dio ci aiuta con il tempo contiamo di celebrare all’aperto – dice Don Roberto Fiscer, parroco del Chiappeto – anche per evitare situazioni a scacchiera o certe rigidità che sono sì necessarie ma che renderebbero un po’ meno spontaneo il momento della messa. Andare a messa non è la stessa cosa che andare al supermercato”.

Sono in molti i parroci che sono pronti a ripartire, proprio sfruttando gli spazi esterni, ma non solo. In ogni caso nelle chiese ci sarà una sanificazione straordinaria prima della riapertura, che comprenderà sacrestie, aule per il catechismo, oratori, e poi una sanificazione ordinaria quotidiana. Secondo Don Fiscer si andrà verso una “celebrazione un po’ all’inglese, nel senso, con un distacco maggiore rispetto a quello a cui molti di noi sono abituati, ma credo che troveremo il modo di avere un contatto emotivo con i fedeli, qualcosa per cui sarà valso la pena aspettare”.

Sì, fino a quando però? L’emendamento di ieri ha semplicemente introdotto la possibilità di stabilire norme igieniche durante le funzioni religiose – non soltanto quelle cattoliche, ovviamente – ma non ha ancora stabilito una data. Secondo diversi parroci è probabile che si possa ripartire con la Pentecoste a fine mese ma in molti si dicono pronti e sperano che la ripartenza possa avvenire un paio di settimane prima.

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