Genova. Qualcuno strabuzzerà gli occhi nel vedere il cartello con la scritta “In acòrdio co-e mezue pe contegnî e gestî o Covid 19 mantegnî ‘na distansa de quattro slerfe de fugassa”, ovvero “In accordo con le misure di contenimento e gestione del Covid 19 mantenete una distanza di almeno un metro”, ma chissà che il concetto non resti maggiormente impresso. Un metro = quattro slerfe (ovvero pezzi, ma non dobbiamo tradurlo vero?) di focaccia, di quelle generose ovviamente.
Dalla lingua e dalla cultura genovese all’italiano, in uno dei momenti più complessi per il settore della somministrazione di cibo e bevande. Quella che abbiamo citato è solo una delle varie insegne “bilingue”, in italiano e in dialetto pensate dalla Fiepet, l’associazione di categoria di gestori pubblici esercizi di Confesercenti. Anche perché per un po’ l’inglese, il francese, il tedesco e il russo non saranno altrettanto utili (visto il blocco delle frontiere almeno fino al 3 giugno).
La nostra cartellonistica è “superba” – dicono da Confersecenti – lanciando l’iniziativa che comparirà come vetrofania sugli ingressi di molti negozi e che è stata realizzata grazie ad alcuni partner privati e all’esperto di lingua genovese Franco Bampi.
Altre immagini saranno dedicate all’utilizzo obbligatorio della “mascherin-na”, al rispetto delle linee tracciate per terra, alla necessità di prenotare i tavoli e si troveranno in ristoranti, bar e locali. Nella nostra gallery le potete leggere (e tradurre) tutte.