Genova. “Follia pura”. Così il primario di malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, commenta nel corso di una trasmissione televisiva le linee guida dell’Inail secondo cui i bagnini quest’estate non dovrebbero praticare la respirazione bocca a bocca in caso di salvataggio di una persona a rischio soffocamento. A loro sarebbe consigliato limitarsi a sole compressioni (senza ventilazioni).
“Lasciare morire uno affetto da insufficienza respiratoria per non rischiare un possibile contagio è follia pura. Siamo di fronte a un’infezione che con i numeri di oggi colpisce l’1-2% della popolazione, dobbiamo continuare sul percorso di responsabilizzazione del cittadino, non inserendo regole che mettono cavilli difficili da rispettare”, ha rimarcato il medico genovese.
L’Inail raccomanda ai bagnini di “valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni)”. Sì al defibrillatore ma solo indossando dpi. E al termine del soccorso bisogna “lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone o con gel per le mani a base di alcool. Si raccomanda, inoltre di lavare gli indumenti appena possibile e prendere contatto con le autorità sanitarie per ulteriori suggerimenti, se del caso”.
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