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La demolizione delle “dighe” di Begato sempre più vicina, ultimato il trasloco di tutte le famiglie

Qualche ritardo per l'avvio del cantiere di demolizione rallentata dall'emergenza Covid e per cui si attende ancora il progetto esecutivo

Diga di Begato

Genova. Non è stato semplice, specialmente in questo ultimo mese, tra emergenza Covid e esigenze dei cittadini, ma alla fine la missione è stata portata a termine. Si è conclusa oggi, con il trasloco delle ultime 5 famiglie rimaste, la prima fase del progetto Begato Restart, il piano di rigenerazione urbana del Comune di Genova, Regione Liguria e di Arte Genova che prevede lo svuotamento e la demolizione degli edifici noti come “dighe”, costruiti negli anni Ottanta in Valpolcevera. La notizia è arrivata proprio nel corso della commissione consiliare, in videoconferenza, sul tema.

“E’ terminata proprio oggi la fase che io consideravo più delicata – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi – da questa sera le dighe sono completamente vuote in vista della futura demolizione, ci siamo già attrezzati contro le occupazioni abusive murando gli accessi e attraverso presidi di polizia locale”.

Dall’agosto scorso a oggi sono stati trasferiti 374 nuclei familiari. “Circa 650 persone, il 30% delle quali over70 sono state ricollocate in altre abitazioni in diversi quartieri cittadini – ha aggiunto Girolamo Cotena, amministratore unico di Arte – non è stato semplice, soprattutto gli ultimi trasferimenti avvenuti in periodo di emergenza coronavirus, e ringrazio gli inquilini per la grande collaborazione”. Quasi tutti i nuclei (361) sono stati ricollocati in altri alloggi Erp, la metà dei quali in Valpolcevera e il resto soprattutto a ponente e in Val Bisagno (pochi a levante), mentre alcuni hanno scelto di trasferirsi in alloggi privati.

Ora si apre la seconda fase del progetto, ovvero la demolizione, che avverrà con smontaggio meccanico. L’ati che ha vinto la gara pubblica sta predisponendo il progetto esecutivo. Uno degli aspetti positivi di un intervento che non sarà comunque semplicissimo è che non è stata riscontrata presenza di amianto all’interno degli edifici. L’ultima sarà la fase 3 che prevede la realizzazione di una cinquantina di alloggi ad alta efficienza energetica in palazzine di quattro piani.

Durante la commissione si è parlato anche della necessità di ricollocare il centro servizi di quartiere e di progettare l’area futura. “Siamo favorevoli alla creazione di un osservatorio pubblico su tutte le prossime fasi delle lavorazioni” ha detto Federico Romeo, presidente del municipio Valpolcevera.

“Il progetto di Begato non si è mai fermato. Anzi, continua ad andare avanti con l’obiettivo di mettere in atto una riqualificazione di straordinaria rilevanza, unica nel suo genere a livello nazionale, la prima della storia nella nostra regione”. Così l’assessore all’Urbanistica Marco Scajola. “Per tanti anni – aggiunge Scajola – si è parlato della demolizione di questi edifici, ma nessuno l’aveva mai concretizzato. Dal nostro insediamento del 2015 abbiamo ritenuto importante concentrarci su interventi coraggiosi come questo, con l’unico obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini liguri. Per questo continueremo in tutta la Liguria a mettere in atto politiche di riqualificazione come questa, poiché riteniamo che non esistano quartieri e cittadini di serie B, ma che le nostre comunità debbano essere tutte vivibili e ospitali”.

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