Genova. Sono scesi in piazza anche a Genova i giovani camici bianchi “in mobilitazione permanente: uniti per il sistema sanitario nazionale” che raccoglie diverse associazioni.
“Siamo studenti di medicina, neolaureati, neoabilitati, specializzandi e i cosiddetti ‘camici grigi’, quegli studenti che hanno conseguito la laurea in medicina e chirurgia ma che poi si trovano bloccati da un imbuto formativo che è quello creato dalla discrepanza tra i candidati al concorso per accedere alla formazione specialistica o al corso di medicina generale che è quello che forma il medico di famiglia e i posti stessi” spiega la portavoce Diana Pizzi.
Una situazione “che è emersa ancora di più nelle sua gravità in quest’emergenza sanitaria da cui stiamo uscendo a fatica” dice.
Per i rappresentanti delle diverse associazioni di giovani medici che hanno aderito alla mobilitazione è arrivato annullare questo imbuto partendo dal finanziamento di un numero congruo di contratti di formazione per medici specialisti e di medicina generale: “Per quest’anno nel prossimo concorso che sarà a settembre – spiega ancora Pizzi – si stima che circa 10 mila medici resteranno fuori dalla formazione specialistica. Quindi a chi dice che in Italia mancano medici vogliamo spiegare che non mancano medici ma mancano specialisti”.
I giovani hanno dialogato in piazza De Ferrari con l’assessore alla Salute Sonia Viale: “Speriamo sia l’inizio di un dialogo costruttivo” dicono ancora. Oltre ai posti per la formazione i giovani medici sottolineano altre criticità come “la mancanza di uniformità tra le Regioni rispetto al contratto dei medici specializzandi”.
Poi ci sono altre criticità legate al contratto stesso dei medici specializzandi non c’è uniformità tra le Regioni e su questo chiediamo un “ampliamento della rete formativa, il rafforzamento dei controlli di qualità sulla didattica e la rivisitazione dei contratti di Specializzandi e corsisti di Medicina generale per un migliore inquadramento giuridico ed economico”.