Genova. Sarà perché memore della qualità della “mensa”, sarà perché è sempre più difficile fare merenda in “santa pace”, o sarà forse perché rassicurato dal comandamento evangelico del “porgi l’altra guancia(le)”, ma oggi il cinghiale ‘devoto’ è subito tornato sul luogo del delitto, per concedersi un bis.
A poche ore da debutto nella società dei social, inconsapevole della sua improvvisa notorietà, infatti, l’ungulato è quindi nuovamente ‘apparso’ sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di via Terpi, alla ricerca di qualche cosa da mettere sotto i denti. Purtroppo per lui non è sempre domenica, e la porta del tempio questa volta era chiusa, al contrario dell’obiettivo di un residente, che ha immortalato la scena, regalandoci questo sequel.
La foto che ieri lo ha immortalato praticamente sull’altare mentre, beato, si gusta i fiori ornamentali, ha fatto rapidamente il giro del web e, come prevedibile, ha diviso l’opinione dei genovesi, divisi tra timori e tenerezza: se dal quartiere ci arrivano testimonianze della mansuetudine dell’esemplare, talvolta anche accarezzato e coccolato da qualche San Francesco del posto, non mancano i timori per una convivenza sempre più stretta con questi animali, in costante crescita numerica e che rimangono a tutti gli effetti bestie selvatiche. E affamate.