Recco. Centinaia di gol segnati. Potenza, fantasia, intelligenza. Le leggi della fisica spesso sfidate e riscritte. Non può essere un addio come gli altri quello di Filip Filipovic. Per quello che ha dato e vinto in nove stagioni con la calottina biancoceleste della Pro Recco. Per la bellezza delle sue giocate, da vedere e rivedere. Il tributo del club è il giusto riconoscimento per questo numero 10 arrivato in Liguria nel 2009 e nominato, per ben quattro volte, come migliore giocatore al mondo.
“Insieme a Filipovic abbiamo vissuto momenti indimenticabili – afferma il patron Gabriele Volpi -. Da grande appassionato di pallanuoto lo ringrazio di cuore per quello che ha dato alla Pro Recco, come sportivo e come uomo. Gli auguro un luminoso proseguimento di carriera”.
“Vedere Filipovic in acqua è appagante per ogni amante della pallanuoto, ma oltre ad essere un grande campione, come dimostrano la sua carriera e le sue giocate, è un professionista straordinario, un uomo vero, un leader esemplare – aggiunge il presidente Maurizio Felugo -. Allenarsi ogni giorno con un atleta come Filip, che ha vinto tutto ma vive ogni seduta come una finale olimpica, è stato un valore aggiunto anche per i tanti ragazzi che negli anni hanno indossato la nostra calottina. L’apporto che ha fornito alla squadra è andato oltre le sue prestazioni individuali, gli vorremo sempre bene”.
“È stato un giocatore molto importante in campo e fuori per la Pro Recco: Filipovic è una persona seria, colta, con cui ci scambiavamo spesso pareri – racconta Eraldo Pizzo -. Pallanuotisticamente lo considero come un figlio adottivo, stima che penso sia reciproca. Dispiace salutarlo, ma lo sport è fatto così: gli auguro ogni bene e sono sicuro che, vista la sua intelligenza, farà strada anche nella vita quando chiuderà la carriera da giocatore”.