Genova. A Boccadasse sì, ma non sulla spiaggia. E quel mare blu così invitante? Lo si guarda dal muretto o dalla terrazza panoramica accanto alla chiesa. Oppure seduti in piazzetta coi piedi posati sui ciottoli, ma non plus ultra.
Vi ricordate com’era? Oggi è tornato a popolarsi il borgo marinaro più noto della città nel primo giorno della fase 2 dopo due mesi di quarantena per l’emergenza coronavirus. Gli ingredienti c’erano tutti: uno splendido sole, temperature sopra la media, bimbi a casa da scuola, tanti negozi ancora chiusi, smart working che va per la maggiore. La novità è che un nastro bianco-rosso cinge la spiaggetta su tutti e tre i lati per far capire in maniera inequivocabile che in riva al mare non si deve stare. Così dice l’ordinanza del sindaco Bucci. E insieme a Boccadasse anche corso Italia, la promenade per eccellenza, è apparsa di nuovo frequentata da coppie, famiglie, ragazzini, runner, ciclisti.
“È da due mesi che aspettavamo questo momento, non vedevamo l’ora di tornare“, racconta una coppia di giovani che da Oregina è riuscita finalmente a spostarsi dal proprio municipio per raggiungere il mare. Al momento il tempo non manca perché non si lavora: “Abbiamo un negozio in centro e siamo ancora chiusi. L’affitto per fortuna è stato rimandato, la cassa integrazione per i dipendenti non ancora pagata, speriamo di riaprire il prima possibile”. Intanto ci si gode un po’ di sole, pur rispettando le distanze e le limitazioni del caso.
“Se non avessero messo quel nastro ci sarebbe pieno di gente, com’è successo due mesi fa prima che si contagiassero tutti“, è la voce fuori dal coro di Attilio, detto Ercolino, abitante doc di Boccadasse. “Finché c’è poca gente siamo contenti perché riusciamo a quietare. Così va bene”, commenta mentre osserva la situazione dalla piazzetta. Mentalità genovese impossibile da scalfire. “La spiaggia è transennata, sì, ma il bagno si può fare. Ora però l’acqua è fredda”, avverte. E in effetti a nessuno viene in mente di fare ciò che le ordinanze consentono, cioè varcare la battigia per praticare sport, che si tratti di nuoto, pesca, canoa, sub o altro.

Unico appunto: in corso Italia, nonostante sul lato mare ci sia l’obbligo di indossare la mascherina per l’attività motoria (la passeggiata, ma non la corsa, che è considerata attività sportiva), non tutti la usano e qualcuno la usa male, coprendo solo la bocca e lasciando fuori il naso. I prossimi giorni serviranno anche a prendere confidenza con le nuove regole. Ma la tolleranza dei vigili urbani non durerà per sempre.
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