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Da maschera subacquea a dispositivo anti coronavirus, l’idea genovese conquista la certificazione Inail

Brevettata dalla Mestel Safety del gruppo Ocean Reef, ora potrà essere usata anche negli ospedali

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Genova. La maschera subacquea anti coronavirus brevettata e prodotta a Genova è diventata ufficialmente un dispositivo di protezione individuale. A comunicarlo è la ditta Mestel Safety del gruppo californiano Ocean Reef: “Il 27 maggio abbiamo ricevuto da Inail la valutazione straordinaria del dispositivo. Questo è un punto di svolta decisivo, in quanto è la prima volta in assoluto che un sistema di conversione per maschere da snorkeling viene certificato ufficialmente come Dpi in Italia”.

La maschera è dotata di un filtro P3 certificato secondo gli standard europei (come quello delle mascherine usate in ospedale) e di un adattatore in grado di collegare all’occorrenza anche un respiratore. Il brevetto era stato presentato a marzo quando l’azienda aveva iniziato a fabbricare i primi modelli con una stampante 3D nello stabilimento di Manesseno, nel comune di Sant’Olcese. L’avventura è proseguita nelle settimane successive con una capacità produttiva arrivata a mille pezzi al giorno.

Ora la certificazione Inail apre le porte all’uso in ambito sanitario e non solo, visto che si tratta di un dispositivo in grado di proteggere in un colpo solo naso, occhi e bocca, non usa e getta ma riutilizzabile molte volte. La Mestel Safety produce tra l’altro maschere antigas sin dagli anni Ottanta, un background che ha permesso all’azienda di combinare il concetto pieno facciale, prima alle apparecchiature subacquee e poi nel progetto delle prime maschere da snorkeling granfacciali.

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