Genova. E’ stata firmata praticamente da un terzo dei sindaci liguri, 80 primi cittadini, quasi un centinaio se si contano anche consiglieri, assessori, deputati, soprattutto di centrosinistra ma anche di diverso colore politico – si leggono le firme di Claudio Scajola, sindaco di Imperia e di Ilaria Caprioglio, sindaca di Savona – la lettera indirizzata al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in cui si chiede di evitare di partorire nuove ordinanze autonome in vista della Fase 2.
Qui la replica del presidente della Regione Giovanni Toti
I sindaci, insieme ad altri amministratori locali, non sono contro le riaperture ma temono il caos legislativo e il messaggio che potrebbe arrivare ai cittadini, di eccessivo rilassamento nei confronti dell’emergenza pandemica.
Dai sindaci anche la richiesta di un maggiore coinvolgimento nelle decisioni e si citano le statistiche che vedono la Liguria ancora in difficoltà per quanto riguarda i contagi, nonostante il rallentamento degli ultimi giorni. Ecco il testo della lettera aperta.
LETTERA APERTA DEI SINDACI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA
“Da Amministratori Locali, condividiamo l’esigenza e la volontà di favorire al più presto una riapertura, possibilmente anche anticipata, delle diverse attività economiche per permettere la ripresa e il rilancio dei nostri territori, ma chiediamo che questa avvenga di concerto con il Governo e con i Comuni per evitare ulteriore confusione.
Di fronte alla situazione di caos normativo venutasi a creare negli ultimi giorni, che non permette al cittadino di conoscere facilmente le misure in vigore e quindi di adottare i comportamenti corretti, invitiamo quindi la Regione Liguria a non procedere oltre con proprie autonome ordinanze nella gestione della Fase 2, privilegiando realismo e senso di responsabilità. ”
In linea con quanto affermato dal Presidente di ANCI, Antonio Decaro, che ha giustamente stigmatizzato il “protagonismo regionale” al quale stiamo assistendo, e in conformità con le Linee Guida indicate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, chiediamo e ribadiamo la necessità di una coerenza istituzionale tra le decisioni assunte dallo Stato centrale e dagli Enti Territoriali.
Chiediamo inoltre, alla Regione di mantenere alta l’attenzione sul fronte sanitario, in quanto i dati dell’epidemia riferiti alla Liguria non permettono abbassamenti dei livelli di guardia (il primo di maggio si è registrata la più alta percentuale di crescita di contagiati , +1,63%, con la Lombardia al +0,97% e con la media nazionale al +0,60%)”.