I dati

Coronavirus, la cassa integrazione nell’artigianato ligure interessa già 16.700 lavoratori

Tra i settori più colpiti meccanica e servizi

officina, meccanico, carrozzeria

Genova. È pari a 15.717.433,91 euro la cifra lorda che 5.058 imprese liguri hanno rendicontato al Fondo dell’artigianato (Fsba), gestito all’interno dell’ente bilaterale ligure (Eblig), per la cassa integrazione dei loro 16.756 dipendenti con causale Covid-19. Di questi 12.377.877,94 euro sono stati autorizzati ed erogati per un importo pari al 79%, con una delle migliori performance a livello nazionale. Hanno quindi chiesto la cassa integrazione il 57,72 % delle imprese artigiane liguri con dipendenti, che sono complessivamente 8.762 con 26.324 dipendenti (con esclusione del contratto edilizia).

Dalla provincia di Genova richieste da 2.526 imprese con 8.635 dipendenti; a Imperia 672 (1.912 dipendenti); La Spezia 772 (2.786); Savona 885 (2.721) e infine NC sono 203 imprese con 702 dipendenti.

Sono 1.354 le imprese, con 4.359 lavoratori, che si sono avvicinate per la prima volta al sistema del nostro ente bilaterale e hanno potuto saggiarne immediatamente l’utilità e l’efficacia.

“Una richiesta eccezionale da parte delle impese liguri – sottolinea Luca Costi, segretario di Confartigianato Liguria – e una pronta risposta di Fsba, il nostro fondo degli artigiani, che ha anticipato anche i pagamenti con risorse proprie. Un modo concreto per dimostrare di essere sempre al fianco delle imprese artigiane”.

Tra i settori maggiormente interessati quello della produzione metalli e meccanica, con 1.428 imprese e 5.339 lavoratori, e quello dei servizi, con 1.267 imprese e 3.158 dipendenti. A seguire le costruzioni (676 imprese e 2.318 addetti) e l’alimentare (764 imprese e 2.676 addetti).

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