Genova. “Ormai l’indice di contagio R è un argomento quasi da bar, se i bar fossero aperti”. Lo ha detto Filippo Ansaldi, direttore del servizio di prevenzione di Alisa ed esponente della task force Coronavirus regionale parlando durante la conferenza stampa sui numeri della pandemia fino a ora.

Nella presentazione dei dati, Ansaldi, ha confermato come al momento il valore dell’indice di contagiosità sia al di sotto della soglia di guardia -R(1)- e stabile intorno 0,65 come calcolato anche dal ministero della Sanità. “Stime prudenziali, fatte con occhiali e occhi diversi, ma che fotografano tutti la stessa cosa”. Ovvero che il contagio è in arretramento perché, in soldoni, ogni contagiato ne infetta meno di un altro.
Tuttavia, l’R(t) ligure, stimato sulle ospedalizzazioni, resta fra i più alti in Italia e anche a giudicare dalle stime di Alisa mostrare nelle slide in conferenza stampa. Il governatore Giovanni Toti pochi giorni fa attraverso un post su Facebook aveva auspicato “zero contagi al 20 maggio”.
L’R(t) è cambiato nel tempo – ha spiegato l’infettivologo – era molto alto prima del lockdown, sfiorava il coefficiente 3, poi è sceso intorno allo 0,8 grazie alle politiche di distaziamento sociale e c’è stato un nuovo aumento sopra la soglia di guarda (1) nei giorni dopo Pasqua, tra il 20 e il 28 aprile. “Un aumento su cui ci siamo interrogati – ha detto Ansaldi – forse legato a un combinato disposto tra l’allentamento di alcune misure di distanziamento e una non completa consapevolezza da parte del cittadino dei metodi di prevenzione come l’uso della mascherina”. Nel periodo successivo l’Rt è nuovamente sceso.
Ansaldi ha spiegato inoltre che al momento alcuni dei parametri considerati dal ministero della Salute per valutare la gravità della situazione sono sotto soglia di guardia. La percentuale dei posti letto occupati per Covid è pari al 30% di quelli disponibili – il cut off ministeriale è del 40% – questo riguarda anche le terapie intensive.
Decresce anche il numero dei tamponi positivi rispetto al totale effettuato.”Ormai gran parte dei tamponi positivi arrivano da pazienti provenienti da rsa”, conclude Filippo Ansaldi.