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Appena sufficiente

Botta (Spediporto), “Al Decreto Rilancio dò un 6-, mancano progetti e visione”

Liquidità subito e a fondo perduto, chiedono le imprese, comprese quelle della logistica

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Genova. “I miei voti al decreto rilancio? 10 all’impegno, 8 alla forma ma 6 ai contenuti e 4 alle conclusioni mancano progetti e visione”. Lo dice Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, commentando l’impianto delle misure economiche studiato dal governo per aiutare cittadini e imprese a fronteggiare la crisi legata all’emergenza coronavirus.

“In un Paese che sconta 30 anni di totale assenza di programmazione, dalle infrastrutture alle scuole passando per sanità e burocrazia, scrivere, con pochissimi soldi in cassa, un decreto legge che potesse seriamente definirsi di “rilancio” era impresa quasi impossibile. Ci siamo al solito arrangiati per arrivare ad una sufficienza, stentata, ma il dramma è che continuano a mancare visione ed idee innovative”, prosegue Botta.

Secondo il direttore generale di Spediporto il problema sta nel fatto che “tutto il rilancio si basa su credito di imposta e su bonus, ci mancavano i gratta e vinci poi le opzioni sono state tutte percorse, ma come per il decreto liquidità quello che ha spento nuovamente ogni speranza è la burocrazia che si manifesta anche dove sembrava fosse sparita”.

Il riferimento è, in particolare, alla Cig. “Viene reintrodotto l’obbligo di consultazione e accordo sindacale, cosa che inevitabilmente allungherà i tempi, non sarebbe stato sufficiente l’automatismo all’atto della domanda? Risultato, ci vorrà più tempo per presentarla e per ricevere i soldi”.

Secondo Botta inoltre, in particolare per il settore logistico, “Mancano le idee, niente su Zes e Zls, che potrebbero essere formidabili moltiplicatori di ricchezza sugli investimenti, niente su riforme strutturali dei costi aziendali, niente o poco di sostanziale su porti, logistica e infrastrutture, salvataggio a parte di Alitalia.

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