Il caso

Assistenti civici per la movida? La Liguria dice no: “Non basta una pettorina, incolumità a rischio”

Scontro interno al Governo, poi l'incontro chiarificatore in serata. Ma Toti e Giampedrone storcono il naso: "Serve ben altro"

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Genova. La Liguria boccia l’idea degli “assistenti civici”, volontari chiamati a vigilare sul rispetto delle regole anti contagio in occasioni a rischio come la movida o l’accesso alle spiagge. L’annuncio di un bando per 60mila persone in una nota congiunta del ministro Boccia e del presidente dell’Anci Decaro aveva già sollevato ieri un vespaio di polemiche interne al Governo, parzialmente sopite dopo un incontro in serata al Viminale in cui è stato chiarito che gli steward non avranno compiti di polizia e non saranno coordinati dalle Prefetture. Ma l’iniziativa ha trovato scarso entusiasmo anche sui territori.

Non credo che vedere un ragazzo con una pettorina possa indurre a rispettare le regole. Mi sembra una medicina sbagliata rispetto alla malattia. Attendiamo disposizioni e nel caso ci adegueremo, ma siamo molto preoccupati”, è il commento dell’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone che comunque si chiama fuori dalla partita visto che “le Regioni sono state completamente saltate, l’accordo è stato fatto con Decaro, non c’entriamo nulla come non c’entrano i nostri volontari”.

Ieri su Facebook anche il presidente Giovanni Toti si è scagliato contro l’iniziativa: “60mila persone senza alcun tipo di competenza specifica, assunte per ‘controllare’ che le regole vengano rispettate. Pensate cosa sarebbe successo se lo avesse proposto un Governo di centrodestra. Vi immaginate? Non ho nulla contro i volontari, ci mancherebbe, ma a questo Paese serve ben altro. Gli assistenti civici non possono e non devono sopperire alle immense lacune del Governo. Sveglia, in questa Fase 2 non possiamo permetterci di sbagliare, niente deve essere lasciato al caso o peggio all’approssimazione!”

Dunque non saranno poliziotti e nemmeno volontari della protezione civile. Non potranno fare multe ma solo dare consigli. “Ma i nostri volontari hanno una disciplina e una regolamentazione ben precisa, seguono corsi di formazione – prosegue l’assessore -. Qui invece si tratta di buttare in mezzo al branco gente con una pettorina, è una cosa ben diversa. Ed è un tema molto rischioso anche per l’incolumità di queste persone. Con che tipo di autorità lavorano?”

Stando a quanto si apprende dal documento, il bando sarebbe rivolto “ai disoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali”. In ogni caso l’impegno sarebbe a titolo gratuito. Anche questo punto non convince Giampedrone: “Almeno sia previsto un rimborso spese, visto che dovrebbero lavorare in condizioni piuttosto critiche. A meno che non troviamo 60mila percettori di reddito di cittadinanza, cosa che mi sembra difficile”.

Ma il sindaco di Bari Antonio Decaro, che rappresenta tutti i Comuni italiani, rimane persuaso della bontà dell’idea: “Chi pensa alle ronde o a giustizieri improvvisati non conosce le cose bellissime che i volontari hanno fatto in questi mesi. E comunque noi sindaci siamo in prima linea da tre mesi, ce la mettiamo tutta, siamo stremati dalla gestione dell’emergenza e non vorremmo ora combattere le insidie della polemica politica. Ci piacerebbero meno dibattiti e più aiuti concreti. Non possiamo essere lasciati ancora una volta da soli”.

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