Genova. Fa discutere la decisione di Asl3 di affidare una parte delle squadre Gsat, composte da medici e infermieri che visitano a domicilio i pazienti di Covid-19, all’operatore privato Omnia Service. Dopo l’accusa della Cgil l’azienda sanitaria ha smentito che la procedura riguardi l’intera gestione del servizio e ha parlato di “potenziamento temporaneo necessario per fronteggiare l’emergenza” attraverso l’integrazione di un contratto già in essere.
“Non si capisce allora – scrive oggi il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino – perché, nella delibera di affidamento del servizio, Asl3 preveda meno squadre di quelle necessarie, che sarebbero 14, e non 10, perché non siano indicate le professionalità che andranno a costituire le Gsat, e, infine, perché l’importo per la gestione sia di 340mila euro, quando, dai nostri calcoli basati su Ccnl applicato e affidamento, sarebbero necessari circa 170.000 euro in più. Ovviamente – chiosa Pastorino – tutti questi soldi andranno a beneficio del privato di turno, deprimendo la sanità pubblica, e aumentando i costi per la comunità”.
Da parte sua Asl3 ha chiarito che “è stata effettuata una integrazione al servizio infermieristico delle squadre esistenti e operative sul territorio solo dopo aver messo in atto tutte le procedure di assunzioni previste dai decreti emergenziali attraverso bandi a tempo determinato e utilizzo di graduatorie a tempo indeterminato che non hanno portato a un pieno soddisfacimento della domanda assunzionale”.
“È evidente che ancora una volta si vuole premiare un operatore economico, e lo si fa, per altro, con una delibera piena di lacune. Per queste ragioni – ribatte Pastorino – abbiamo già depositato una interpellanza all’assessore alla sanità Sonia Viale, con la quale chiediamo come mai si sia preferito il privato al pubblico, e come si intendano colmare tutte le mancanze, economiche e operative, di una delibera che ha il sapore di una marchetta elettorale sulle spalle delle cittadine e dei cittadini”.