Futuro incerto

A. Mittal spegne alcuni impianti a Marsiglia, sale la preoccupazione a Genova

Manganaro (Fiom): "Indice di avvio ristrutturazione più ampia, difenderemo lo stabilimento di Cornigliano"

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Genova. C’è preoccupazione anche a Genova dopo la decisione di Arcelor Mittal France di chiudere un altoforno e diverse cokerie nello stabilimento di Fos-Sur-Mer, nei pressi di Marsiglia le cui produzioni sono destinate in parte all’Italia e in particolare ai siti di Genova e Novi ligure. “È una brutta notizia per i lavoratori di Marsiglia che vedono messi a rischio i loro posto di lavoro – commenta il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – ma anche una nostra preoccupazione perché annuncia per la siderurgia un processo di ristrutturazione più ampio. In Italia si rischia di perdere la produzione primaria di acciaio con Mittal che potrebbe abbandonare l’ex Ilva e con un Governo incapace di garantire l’accordo fatto nel 2018”.

Lo stabilimento di Fos-Sur-Mer impiega 2500 lavoratori “con cui abbiamo avuto incontri in questi anni visitando con una delegazioni di lavoratori di Cornigliano il loro stabilimento di Marsiglia con la prospettiva che questi due siti potessero avere un rapporto commerciale sempre più stretto, mentre per noi è stata anche l’occasione di un più stretto rapporto sindacale nella prospettiva di un coordinamento europeo dei consigli di fabbrica”.

Per il segretario della Fiom genovese quindi “piena solidarietà ai lavoratori di Fos sur Mer” ma anche un livello alto di attenzione su quanto potrebbe accadere nelle prossime settimane: “Lo stabilimento di Genova Cornigliano va difeso e mentre ribadiamo la nostra più grande solidarietà ai delegati e lavoratori di Marsiglia ci prepariamo a qualsiasi tentativo di mettere in discussione i nostri posti di lavoro e l’Accordo di Programma di Genova”

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