La riapertura

A Genova spiagge libere con il “numerino” e stalli per l’ombrellone. Sì al tuffo dagli scogli, ma ci saranno i controlli

Da Vesima a Vernazzola ingressi contingentati. Ancora incerto se ci sarà un ticket d'ingresso

Corso Italia e Boccadasse Fase 2

Genova. Spiagge libere con il “numerino” a Genova e corde e paletti a delimitare gli stalli. E’ il progetto a cui sta lavorando il Comune di Genova in vista della riapertura che dovrebbe arrivare già lunedì. In questi giorni la protezione civile ha effettuato sopralluoghi sulle 27 spiagge libere del territorio del Comune.

L’idea nelle spiagge di maggiori dimensioni è quella di predisporre ingressi contingentati proprio in base alla metratura consentita dalle linee guida pubblicate per le attività di balneazione, regole che varranno per gli stabilimenti balneari ma anche per le spiagge libere: 5 metri tra gli ombrelloni al momento a meno che un’ordinanza della Regione Liguria non disponga una distanza minore come chiesto dai balneari”.

“Noi al momento stiamo lavorando a predisporre le spiagge come stabilito dalle linee guida – spiega il consigliere delegato alla Protezione civile Sergio Gambino – il palo al centro di ogni stallo consentirà a ogni nucleo famigliare di posizionare il proprio ombrellone allungando la corda fino alla distanza prevista dalle norme. Per entrare si prenderà un numero che corrisponde allo stallo, da riconsegnare quando si andrà via”.

Chi si occuperà di assegnare gli stalli? “Ci siamo ancora lavorando, vedremo se il governo darà ai Comuni delle risorse: nella nostra idea potrebbero essere degli steward, così come volontari della protezione civile”. Dalle risorse a disposizione dipenderà anche un eventuale costo di ingresso: “Per come la penso io le spiagge libere dovrebbero restare gratuite, ma è vero che se non avremo risorse adeguate per gestire il servizio potrebbe essere che l’amministrazione decida di far pagare una piccola quota per l’accesso”.

Se queste saranno le regole per le spiagge principali (Multedo, Voltri, Vesima, Pegli, San Giuliano, Punta Vagno, Vernazzola ecc…) che ne sarà delle scogliere? I genovesi potranno ancora prendere il sole sugli scogli? “Sì – spiega ancora Gambino – perché chiudere le scogliere e le piccole spiaggette significherebbe rischiare assembramenti nelle spiagge di dimensioni maggiori”.

E rispetto ai controlli precisa: “Sarebbe una follia pensare che ci debba essere qualcuno a controllare ogni scoglio e ogni micro spiaggia: sulle scogliere deve prevalere il buon senso. Nelle micro spiagge e nei punti di accesso alle scogliere metteremo dei cartelli per avvertire le persone che devono rispettare il distanziamento, poi se la polizia locale vedrà assembramenti sugli scogli scatterà la sanzione”.

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